Sony ha presentato Xperia 1 allo scorso Mobile World Congress di Barcellona ma il device non è stato distribuito subito bensì poco prima del periodo estivo. Dei modelli presentati dalla casa giapponese, anche recentemente, questo è sicuramente il più interessante: innanzitutto ha ben tre fotocamere ad ottica fissa, secondariamente incorpora numerose caratteristiche ereditate dalle videocamere professionali ed infine è dotato di un meraviglioso display in formato 21:9.
Non sono mai stato tenero con gli smartphone marchiati Sony e questo perché da un’azienda che storicamente, da Minolta in poi, è sempre stata in prima linea – oggi addirittura leader di mercato – nel segmento fotografico mi sono sempre aspettato molto: in un periodo storico nel quale tutti i più grandi produttori fanno delle fotocamere un fiore all’occhiello, l’esperienza di Sony dovrebbe giocare sempre un ruolo di primo piano. Invece i device precedenti sono sempre stati viziati da una qualità fotografica discutibile, senza contare che questo è un settore nel quale difficilmente un brand viene abbandonato per un altro. Con Xperia 1 però i miglioramenti sono evidenti, non solo a livello costruttivo ma anche di software e qualità generale del prodotto..senza contare che, anche se la strada da fare è ancora lunga, un netto miglioramento in campo fotografico è stato finalmente registrato.
Sony Xperia 1 è dotato di un processore Qualcomm Snapdragon 855 con 6 GB di RAM, memoria interna da 128 GB espandibile con schede Micro SD fino a 512 GB, batteria da 3300 mAh e connessione USB Type-C per ricarica rapida (un peccato non sia dotato di una ricarica ad induzione). Ma veniamo alle cose più interessanti. Il display è un 6.5″ 4K HDR (che si attiva solo con determinati contenuti quali quelli offerte da piattaforme streaming come Netflix o Amazon) OLED 21:9 CinemaWide: un simile rapporto è stato studiato per poter offrire una miglior fruizione di giochi ma soprattutto una eccezionale visione di film. All’interno di questo device batte infatti un chip X1 mobile dedicato al miglioramento delle immagini e che serve, tra le altre cose, ad interpolare e ridimensionare le immagini per la fruizione in formato panoramico – non tutti i contenuti cine lo sono infatti, per questo motivo tale procedimento risulta necessario. Ma il funzionamento principale di questo chip è soprattutto quello di permettere il settaggio di particolari profili colore con “tecnologia CineAlta” e Cinema Pro, ovvero quelle che troviamo sui televisori Bravia: in questo modo vedere contenuti video su un televisore o sul display di Xperia 1 diventa davvero molto simile alla fruizione casalinga. Inoltre in modalità Creazione le tonalità diventano più naturali, ma soprattutto supporta il 100% della copertura della gamma colore DCI-P3. Il tutto impreziosito da un doppio speaker posizionato ai bordi con tecnologia di vibrazione aptica che si attiva alle basse frequenze. La pecca del formato Cinematic è che, come dicevo prima, non è disponibile per tutti i contenuti: quelli in 16:9 si vedranno infatti con bande laterali anche se sarà possibile portarli a schermo intero tagliando qualche riga orizzontale – per fare un esempio, chi vede titoli in lingua originale sottotitolati perderà almeno una riga di traduzione, chi vede video su Youtube taglierà qualche testa. A prescindere da ciò, la combinazione display/speaker è probabilmente una delle migliori viste su uno smartphone.
Il design è pregevole: corpo molto sottile, Gorilla Glass su entrambi i lati, display leggermente curvo ai bordi, certificazione IP65/68. I tasti corrono lungo il lato sinistro: volume, accensione e spegnimento, impronte digitali e pulsante dedicato alla fotocamera. In tema “dimensioni e comodità di utilizzo” (72 mm di larghezza per 167 mm di altezza, con uno spessore di 8.2 mm e un peso di 178 grammi) mi voglio smarcare subito rispetto ad altri colleghi che lo hanno provato: per quanto mi riguarda Xperia 1 non è esageratamente grande ma soprattutto non è scomodo da utilizzare con una mano sola anzi, data la sua forma allungata (per cui risulta anche più “stretto”) è estremamente comodo da impugnare per telefonare, per scrivere e per fotografare. Inoltre simili dimensioni sono ottimali per utilizzare due app contemporaneamente. Entra nelle tasche? Sì. Ovviamente dalla tasca posteriore di jeans o pantaloni fuoriesce per un pezzo, ma siamo seri..chi utilizza la tasca posteriore per infilarci il telefono? Nessuno. Altro argomento spinoso è quello legalo all’autonomia che purtroppo subisce i limiti di un design così sottile: 3400 mAh quasi non permettono di arrivare a fine giornata con un utilizzo intenso del device dati i generali consumi di schermo e fotocamera – soprattutto se si utilizza l’app Cinema Pro.
Sony Xperia 1 va controcorrente su alcuni aspetti lato fotocamera e di certo non è una cosa negativa. A differenza della concorrenza, tipo Oppo o Huawei P30 Pro, non ha un vero e proprio zoom bensì è dotato di tre fotocamere tutte ad ottica fissa – per cui un ipotetico zoom altro non è che un crop del file originale. I sensori sono tutti da 12 Mpxl: il primo, quello quello principale, da 1/2.6″ è un Exmor RS Mobile retroilluminato con una focale grandangolare equivalente ad un 26 mm e apertura f/1.6; il secondo ed il terzo sono leggermente più piccoli (1/3.4″), uno con una focale equivalente ad un 52mm f/ 2.4 e l’altro con una focale ultragrandangolare da 13mm. La focale grandangolare e quella tele sono anche stabilizzate con tecnologia Optical SteadyShot ed è una cosa che si fa sentire in positivo sia durante lo scatto sia, soprattutto, in registrazione video. Ed è proprio in modalità video che Xperia 1 è una vera sorpresa, nel bene e nel male. Partiamo dai pregi. Può registrare in qualità 4K UHD, anche in formato HDR H.265 HEVC/HLG ma le vere potenzialità si scoprono utilizzando l’app Cinema Pro. Una volta aperta l’app si potranno registrare filmati 4K/24p con gli stessi profili colore delle videocamere professionali Cine Alta e si potranno variare manualmente parametri quali sensibilità, otturatore, bilanciamento del bianco e messa a fuoco – oltre ovviamente ai profili colore prima citati; inoltre l’utente potrà scegliere il tipo di ottica con la quale riprendere (13mm, 26mm o 56mm) senza perdere i benefici della modalità manuale. I difetti: perché la modalità manuale, così ben concepita per i video, non è disponibile anche in modalità foto – dove è possbile agire solo sulla fotocamera principale da 26mm? Questa domanda mi tormenterà per un po’ di tempo.
Ho svolto le misurazioni solo sul sensore principale, quello con ottica equivalente ad un 26mm. La motivazione è semplice: con mio grande stupore, la modalità manuale è disponibile solo in questo frangente. Le fotocamere da 13mm e 56mm equivalenti si possono utilizzare solo in modalità Auto. L’esperienza di Sony in campo fotografico si nota nella gestione del rumore, il software lo gestisce ottimamente e mantiene l’incremento costante senza mai eccedere. Lo stesso purtroppo non si può dire in tema di risoluzione: i valori sono alti fino ai 400 ISO, valore considerato un po’ il break even in termini di benefici risoluzione/rumore. A 800 e 1600 ISO il rumore diventa molto visibile fino ai 3200 ISO, valore al quale supera i benefici della risoluzione. Questo aspetto delle curve è del tutto normale nel segmento mobile ma Xperia 1 parte penalizzato dalla scarsa capacità risolvente del sensore da 12 Mpxl (soprattutto se confrontato con altri grafici riguardanti sensori più performanti).
La vignettatura è abbastanza evidente, così come la distorsione..e questo già a 26mm.
Ma c’è qualcosa da dire a riguardo, ovvero che Xperia 1 gestisce il medesimo file in modi differenti: dalle impostazioni si potrà dare priorità alla qualità dell’immagine oppure alla riduzione della distorsione, aspetto che diventa fondamentale se si vuole utilizzare la fotocamera da 13mm ad esempio. Rimane che per le misurazioni svolte era prioritario avere un file dalla qualità eccellente, per cui ho dovuto rinunciare alla correzione ottica.
La cosa positiva di un marchio come Sony è che è dotato di un parco immenso di tecnologie dal quale attingere come già si è potuto notare quando parlavamo del display. Eye AF proviene direttamente dal segmento delle fotocamere Alpha ed ora, per la prima volta in assoluto, viene utilizzata anche nel comparto smartphone: il fuoco sull’occhio è estremamente rapido, se contiamo che non siamo in presenza di una A7, ma soprattutto davvero preciso – anche se il soggetto è in movimento il piccolo riquadro verde dell’AF non si stacca dal soggetto in primo piano e, nel caso questo si volti, lo tiene agganciato fino a quando questo non si volterà nuovamente. Chiaramente funziona solo su un soggetto in primo piano e difficilmente ne aggancerà uno in secondo piano..ma stiamo pur sempre parlando di uno smartphone e non di una fotocamera. Lo scotto da pagare qui è solo in termini di risoluzione: su sensori molto capacitivi, come quelli più recenti da 40 Mpxl, il fattore di crop è preferibile ad uno zoom ma qui le cose stanno diversamente. Il file è da 12 Mpxl per cui non si potrà avere un ingrandimento eccellente – ma questo è un aspetto che si potrà notare principalmente a monitor; utilizzare la fotocamera “da ritratto” da 56mm aiuta e non aiuta, dato che il file è leggermente peggiore rispetto a quello della fotocamera principale e i benefici sono solo in termini di inquadratura.
Tra le tecnologie prese dal mondo fotocamere su Xperia 1 c’è anche il sistema AF ad inseguimento, uno dei più precisi del mercato smartphone e che ha sempre fatto faville anche sui modelli precedenti a partire da Xperia Z. Aperta l’app fotocamera basterà puntare il dito su un soggetto per agganciarlo e il riquadro della messa a fuoco varierà in dimensioni e forma a seconda di quanto vicino o lontano esso sia. La chicca è che questo AF-C è anche predittivo: se non stiamo inseguendo il soggetto ma rimaniamo fermi aspettando che questo entri nell’inquadratura per scattare, il software rileva il movimento e scatta quattro immagini in sequenza che verranno salvate nell’app Galleria. Da qui potremmo scegliere di salvarle tutte come file immagine o tenere la migliore e cestinare le altre.
Xperia 1 sembra meno dipendente dalle infiltrazioni dell’Intelligenza artificiale di cui sono permeati tutti i top di gamma ora in circolazione. La resa delle immagini è meno satura e meno contrastata, molto più fedele al reale insomma. Dal canto mio questo tipo di approccio è preferibile ma soprattutto più onesto e “fotografico”: si rinuncia alla spettacolarità di colori accesissimi falsati dall’elaborazione digitale per ottenere immagini sono più fedeli al reale..daltronde si è sempre in tempo a modificare le foto tramite app come Photoshop o Snapseed o VSCO.
Nonostante questo, in modalità Automatica, ogni tanto l’HDR entra a gamba tesa. Il risultato è però molto piacevole.
Sony Xperia 1 è uno smartphone ben riuscito che canta fuori dal coro: un form factor che si ama o si odia, una fotocamera bilanciata e che fornisce un risultato più fedele al reale senza troppi artefatti dati dal software, un comparto video davvero interessante e completamente diverso da quello offerto dalla concorrenza. Il pregio di una simile azienda è di poter attingere da altre tecnologie proprietarie: dal mondo fotografico ha preso l’Eye AF delle fotocamere Alpha (ed è l’unico “telefono” a poter vantare questo pregio), dal mondo video l’interfaccia e i profili colore Cine Alta, dal mondo TV Bravia le caratteristiche del display. Alla luce di questi aspetti spiace ancora di più che Sony non stia premendo l’acceleratore sulle potenzialità della fotocamera, soprattutto se si pensa che è proprio Sony il maggior produttore di sensori mobile al mondo: i benefici dati da una pregevole gestione del rumore sono un po’ affossati dalle capacità di questi 12 Mpxl. Il prezzo lo colloca sicuramente nell’Olimpo dei top di gamma e probabilmente c’è ancora un po’ di strada da percorrere, ciò non toglie che Xperia 1 sia uno smartphone che segna un solco importante rispetto ai suoi predecessori e che si possa finalmente considerare come valida alternativa nel panorama smartphone.