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Sony Xperia 1 II

Sony Xperia 1 II, lo smartphone che sogna di essere una fotocamera

Sony Xperia 1 II punta tutto sull’esperienza fotografica: interfaccia Photo Pro uguale alle mirrorless Alpha, triplo sensore da 12 Mpxl, AF estremamente preciso e raffica da 20fps. Uno smartphone imaging-centrico che farà scoprire a tutti il piacere di scattare in manuale.

Francesco Carlini | 13 Ottobre 2020

Lo scorso anno, proprio in questo stesso periodo, mi trovavo per le vie di Berlino con un Xperia 1. La trasferta in terra tedesca era dovuta alla mia copertura di IFA 2019 e, ovviamente, anche alla partecipazione alla serata di premiazione dei premi EISA che si tiene nelle medesime giornate della fiera. Quest’anno, causa Covid, non c’è stato nulla di tutto ciò dato che la trasferta in Germania mi è stata impedita dalla compagnia di volo. L’unica costante è che ho avuto tra le mani un Xperia 1 II, di nuova generazione.

Nel 2019 mi sono sbilanciato definendo l’allora nuovo Xperia “il primo vero top di gamma marchiato Sony” ed in effetti continuo a pensarlo anche oggi. Fino a quel momento gli smartphone della casa giapponese, eccellenti a livello di hardware e software, non erano mai stati eccessivamente performanti a livello fotografico..un aspetto questo che mi aveva sempre lasciato un po’ basito dato che l’azienda è in cima alle vendite nel segmento imaging. Ma appunto, Xperia 1 ha segnato un buon cambio di passo. 

E quel semplice passo ora sembra essere diventato una falcata. C’erano degli aspetti ancora da migliorare e che costituivano un limite per un top di gamma come Xperia 1. E sono stati corretti, tutti, con Xperia 1 II. Ma la cosa che mi ha fatto più piacere è che i miglioramenti sono mirati al fare del comparto foto/video il cuore pulsante di questo device, un prodotto che gli appassionati del settore potrebbero apprezzare tantissimo.

A livello di fotocamere e obiettivi al 16mm e al 24mm è stata aggiunta la focale da 70mm ideale per i ritratti, sicuramente più utile di quella da 52mm utilizzata sul modello del 2019 e poco spendibile nella fotografia di tutti i giorni; tra l’altro ogni singola ottica dispone del rivestimento antiriflesso Zeiss T*. Al sistema AF con Eye AF è stato aggiunto il Real Time Tracking: questo smartphone è ancora più perfomante in autofocus grazie agli algoritmi di previsione dei movimenti utilizzati su tutte le fotocamere mirrorless della serie A9, A7 e A6000. Infine la modalità manuale con la sua interfaccia, sulla quale è stato fatto il lavoro di aggiornamento più importante (ed era ora!). In Photo Pro viene replicato il menù fn di una fotocamera Sony Alpha in tutto e per tutto: ci sono tre modalità di scatto (P, S, M) e sono utilizzabili con tutte le focali dello smartphone. Nessun produttore aveva mai fatto un reale passo avanti nella gestione manuale dei parametri; le interfacce sono sempre state tutte uguali, tutte relativamente complicate per i non esperti per cui tutte poco utilizzate nella pratica.

Sony qui fa fruttare l’esperienza in campo imaging in maniera intelligente replicando in toto (quasi, dato che manca la gestione dell’apertura) le opzioni e le funzioni di una fotocamera che, da sempre, sono fatte in modo da essere facilmente comprensibili ed utilizzabili da chiunque, sia esso un principiante o un esperto. La coesistenza tra sistemi e appareccchi, smartphone e fotocamere, sta quindi gettando le basi per essere possibile. Sony tra l’altro, essendo molto presente in entrambi i segmenti, era la più additata a poter fare questo grande passo. Xperia 1 II è un prodotto che, grazie al suo essere imaging-centrico, “insegna” il funzionamento di una fotocamera e può essere un buon trampolino di lancio per chi, in un futuro prossimo, vorrà crescere e passare di livello per una fotografia più consapevole. Non è un’esagerazione: la modalità manuale Photo Pro è talmente facile che difficilmente userete questo smartphone in modalità automatica..anche perché avrete delle immagini decisamente migliori.

Sony Xperia 1 II: hardware e display

Esternamente Xperia 1 II è speculare a Xperia 1. La scocca con angoli smussati misura 165 x 71 x 7.6 mm ed è rivestita da Gorilla Glass 6 molto resistente, nonché certificato IP65/68 per cui a prova di acqua. La forma così allungata non impedisce né di mettere lo smartphone in tasca né di utilizzarlo con una sola mano. Le linee sono pulite e “dritte”. Non ci sono curvature particolari e questo ha permesso di inserire gli speaker audio direttamente sul fronte del device e non sotto. Il design è quindi molto curato e lo trovo estremamente piacevole, personalmente non apprezzo le eccessive curvature.

A destra del display c’è il pulsante di regolazione del volume, quello di accensione/spegnimento, che serve anche a sbloccare il telefono dato che ha un sensore per il rilevamento delle impronte digitali integrato, e subito sotto il pulsante di scatto per la fotocamera. A sinistra il solo slot per la SIM e una scheda SD. Sotto il solo connettore USB-C per la ricarica mentre sopra permane anche il jack da 3.5mm per le cuffie: una buona idea per chi ancora preferisce utilizzare cuffie cablate: ormai sono tanti coloro che si affidano a quelle Bluethooth ma offrire un’alternativa è sempre la soluzione migliore e che accontenta tutti.

Ma ora veniamo al pezzo forte, gioia e dolore di questo modello: il display. Sony è l’unica a proporre un display 4K su un top di gamma, per giunta HDR, attingendo all’esperienza e alle caratteristiche proprie dei tv Bravia. Un Oled che misura 6.5” (3840 x 1644 pixel) con un rapporto di visione 21:9 CinemaWide e una densità di 643 ppi con il 100% di copertura della gamma colore DCI-P3. Stessa conformazione quindi di Xperia 1, con all’interno il medesimo chip X1 Mobile per interpolare e ridimensionare le immagini per una corretta visione in formato panoramico; inoltre il settaggio di svariati profili colore per la riproduzione dei contenuti con tecnologia CineAlta.

Non ci giro attorno. Amo questo display 21:9, la fruizione di film e videogiochi è massimizzata da questo rapporto di visione, l’unico che ti permette di avere un’esperienza “cine” con uno smartphone. Certo qualche compromesso bisogna accettarlo perché la maggior parte dei contenuti Netflix e Prime sono in 16:9, ma credo che alla lunga i benefici superino gli svantaggi. Uno di questi è sicuramente la possibilità del multitasking ovvero di eseguire due app contemporaneamente sfruttando al meglio un display così “lungo”. Per ragioni di consumo il pannello ha un refresh rate di 60Hz e non di 90Hz o 120Hz, nonostante questo però il drenaggio è importante; la batteria, per quanto abbia un’autonomia di 4000mAh, con un utilizzo costante durante il giorno non permette di arrivare a sera in sicurezza. Una grande spallata in questo caso è data dal sistema di ottimizzazione dei videogiochi che, andando a massimizzare l’esperienza di gioco, incide notevolmente sui consumi.

Il tutto è mosso da un processore di ultima generazione Qualcomm Snapdragon 865 Octa-core con 8 GB di Ram e 256 GB di memoria interna espandibile tramite Micro SD.

Sony Xperia 1 II: fotocamera

Sul retro della scocca c’è il modulo fotocamera, sviluppato verticalmente: in accoppiata con il pulsante di scatto posto a lato, una volta impugnato orizzontalmente offre la stessa esperienza di una compatta. Il sensore principale è un Exmor RS da 1/1.7″ e 12 Mpxl con pixel più grandi (da 1/2.6″ su Xperia 1) e apertura f/1.7 equivalente ad un 24mm, stabilizzato con sistema OIS e con messa a fuoco Dual Pixel. Non è un comune Quad Bayer per scelta precisa degli ingegneri: sarebbe troppo “lento” a generare l’immagine (circa 32ms per un’immagine da 12 Mpxl, contro i 10ms di un 12 Mpxl nativo) e avrebbe generato artefatti e fenomeni di banding in luce artificiale. Il secondario (con autofocus non Dual Pixel) è da 1/3.4” e 12 Mpxl con pixel più piccoli, teleobiettivo con apertura f/2.4 equivalente ad un 70mm (52mm su Xperia 1) e stabilizzazione Optical Steady Shot; infine il sensore, sempre da 12 Mpxl, con obiettivo ultragrandangolare con apertura f/2.2 equivalente ad un 16mm (13mm su Xperia 1), stabilizzazione Optical Steady Shot e messa a fuoco Dual Pixel. La fotocamera principale, grazie al processore Bionz X integrato, è anche l’unica a godere della raffica da 20 fps (le altre si fermano a 10 fps) e delle tecnologie autofocus Real Time Tracking e Real Time Eye AF, prese in prestito direttamente da Sony A9, che si basano sulla rilevazione di ben 247 punti. La registrazione video standard è 4K HDR. Ma sono le app Photo Pro e Cinema Pro a sbloccare davvero le potenzialità di Xperia 1 II.

Photo Pro, ovvero la modalità manuale, ha la medesima interfaccia rapida che si trova sulle fotocamere Alpha sotto il tasto fn: modalità di scatto, modalità di messa a fuoco, area di messa a fuoco, esposizione, ISO, misurazione, flash, bilanciamento del bianco e riconoscimento del volto (che abilita anche quello dell’occhio). Cosa pregevole è che le impostazioni manuali PSM (Program Auto, Shutter e Manual) si potranno utilizzare su tutte e tre le focali e non solo a 24mm come accadeva sul modello precedente.

Stesso discorso per Cinema Pro, ovvero la modalità manuale video: spinge la possibilità di registrazione al formato 4K HDR con opzioni di frame rate 60p e 25p codificato utilizzando HEVC, con una curva gamma HLG e profondità colore a 10-bit. Oltre alle varie opzioni colore si potrà registrare in Venice CS, dando una soluzione di continuità quindi alle modalità che si trovano sulle videocamere dell’azienda. Attenzione però, utilizzando Cinema Pro il filmato sarà unicamente in H.265 e non in H.264 per cui per editarlo ci sarà bisogno di un software professionale che ne permetta anche la conversione.

Sony Xperia 1 II: Lab test

Come detto questo Xperia condivide la conformazione a triplo sensore del precedente, quindi tre focali differenti con risoluzione da 12 Mpxl: 16mm, 24mm e 70mm. A differenza quindi di quello che siamo soliti vedere su uno top di gamma odierno, Sony punta sulla risoluzione nativa e non sulla tecnologia Pixel Binning (la fusione delle informazioni di più pixel, in genere quattro, in uno): il risultato sono immagini più fedeli al reale e meno influenzate da software e algoritmi di miglioramento del fotogramma. Il sensore principale con ottica da 24mm è sicuramete quello che fornisce risultati migliori: risoluzione molto alta a bassi ISO che va poi ad abbassarsi abbastanza repentinamente; ottima gestione del rumore, davvero eccellente. Questa combinazione fa sì che fino a 800 ISO si abbia un’immagine davvero buona, oltre questo valore “la grana” si fa visibile ma non è mai tale da rovinare uno scatto. La distorsione è impercettibile. Da notare che solo la fotocamera principale è in grado di spingersi fino a 3200 ISO, le altre due si fermano allo step precedente di 1600 ISO.

La focale da 16mm non viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: la risoluzione di partenza, per quanto molto costante ad ogni incremento ISO, è abbastanza bassa; di contro, anche qui, il rumore è gestito in maniera ottimale e non crea alcun problema fino a 800 ISO. Il gruppo di lenti dell’obiettivo fa un lavoro incredibile sulla distorsione, un valore praticamente non rilevabile.

Purtroppo non ho potuto misurare la focale equivalente a 70mm per questioni “logistiche”: pur utilizzando la mira più piccola in mio possesso, un’escursione simile ha bisogno di più spazio rispetto a quello che ho a disposizione nel mio studio.

Sony Xperia 1: sul campo

Sony punta finalmente sulla fotocamera. Lo aveva fatto lo scorso anno per la prima volta con Xperia 1, ma Xperia 1 II lima alcune criticità che non soddisfacevano del tutto sul precedente modello. Innanzitutto sostituisce la focale da 56mm con un più specifico 70mm: il 56mm era poco utilizzabile – troppo lungo per la streetphotography e troppo corto per i ritratti – mentre il nuovo 70mm diventa la chiave di volta per poter sfruttare al meglio il sistema Eye AF su persone e animali senza per forza “andargli troppo sotto”. Ora la messa a fuoco sull’occhio è veramente utilizzabile nelle più svariate situazioni e l’aggiunta del Real Time Tracking la rende quasi perfetta anche in video.

Ma la cosa migliore in assoluto di questo smartphone è che finalmente genera un ponte tra il mondo mobile e quello fotografico. Solitamente la modalità manuale dei telefoni non è fatta male ma ha un’interfaccia poco amichevole, con icone molto piccole, che da la sensazione di essere un qualcosa di difficile utilizzo. Al giorno d’oggi sono in pochi quelli che utilizzano le modalità Pro, tutti si affidano alla modalità Automatica..tanto che, se date uno sguardo online, troverete ben poche recensioni che si basano sull’utilizzo della fotocamera in manuale al grido di “tanto non la usa nessuno”. Ma Xperia 1 II ha finalmente – e dico così perché da Sony questo passo me lo aspettavo già anni fa – ereditato l’interfaccia delle fotocamere Alpha, per cui l’utilizzo della modalità Pro diventa democratico e alla portata di tutti, in poche parole: comprensibile.

Dati di scatto: 1/640s – f/1.7 – ISO 100 – Eye AF

Il perché è semplice: le modalità selezionabili sono PSM, dove la P (Program Auto) è una specie di modalità automatica poiché è quella che riconosce la scena e gestisce la gamma cromatica ideale, oltre che alcuni parametri di scatto. Quindi utilizzando P, che volendo sta anche per Principiante, avrete tutti i vantaggi della modalità Auto e potrete comunque variare impostazioni interessanti come il bilanciamento del bianco o l’area di messa a fuoco o gli ISO, questo perché permette di intervenire su tutti i parametri tranne che sui tempi di scatto ed esposizione. 

La P è la porta di ingresso al corretto utilizzo di una fotocamera se non hai idea di come funzioni una fotocamera. E l’idea che sia proprio uno smartphone ad insegnartelo è, forse, il raggiungimento dello scopo della fotografia mobile: preparare al salto di qualità, qualora e se lo si voglia fare.

Ovviamente con P ci si può “scaldare”. Da lì il passaggio alle altre modalità meno automatiche come S ed M diventa più facile e consapevole e sblocca chiaramente un livello di fotografia più qualitativo: migliori colori, miglior risposta in AF, miglior gestione della luce. Insomma, più consapevolezza fotografica. L’interfaccia è semplice e, per chi possiede una Alpha, molto familiare dato che rispecchia in tutto ciò che si trova sotto il pulsante fn di una qualsiasi fotocamera Sony, sia essa una A6000 o una A7 o una A9. Io ad esempio ho una A7 III e, quasi inutile dirlo, ho utilizzato Xperia 1 II solo attraverso Photo Pro ed è stato semplicissimo.

A prescindere dall’impatto visuale, le differenze con altre interfacce smartphone concorrenti sono presto dette. Si può scegliere se attivare o meno il riconoscimento del volto e dell’occhio del soggetto; ovviamente date le dimensioni minuscole del sensore non avrete una grande risolvenza sull’occhio, ma di contro avrete una maggiore nitidezza nell’area interessata. Secondariamente ci sono due pulsanti che facilitano lo scatto: AF-On, che serve per rilevare correttamente i punti di messa a fuoco nelle differenti aree che sono Grandangolo e Centro, e AEL, che serve per bloccare l’esposizione, molto più preciso del classico “drag and drop” a display. Interessante è che ci sono anche ulteriori spazi inutilizzati (tre caselle in tutto) e la mia grande fantasia mi porta a credere che, magari, con un aggiornamento software in futuro ci potrebbero essere parametri nuovi da modificare..d’altronde lo spazio c’è, perché altrimenti lasciarlo vuoto? 

Dati di scatto: 1/640s – f/2.4 – ISO 100

Ma come avrete notato in Photo Pro c’è anche la modalità Automatica..perché ripeterla? Molto probabilmente perché Sony vuole che rimaniate nell’interfaccia e non vi affidiate più alla classica app fotocamera. Quasi un’operazione di marketing: ti abitua a quello che potrai trovare su una fotocamera marchiata Sony, così se un giorno ne avrai una saprai già utilizzarla. L’unica differenza è la fotografia notturna. Xperia 1 II non ha una vera e propria modalità Notte, ma di fatto non si comporta male: la gestione della luce e dei colori mi sembra buona, non certo a livelli di Google, Huawei e Samsung, ma prova a difendersi. Il funzionamento in automatico e manuale è molto differente: nel primo caso avrete la classica anteprima, nel secondo no. Con Photo Pro impostando un tempo di scatto lungo vedrete “tutto nero”: a differenza di una mirrorless, o di un telefono della concorrenza, scatterete quindi alla cieca. E, sinceramente, più mi sforzo di capirne il motivo più questo mi rimane oscuro. Di giorno però nulla da dire anzi, facendo un paragone con il modello dello scorso anno, mi sembra che la qualità sia rimasta la medesima: colori fedeli al reale senza esagerata saturazione e contrasto (a meno che non utilizziate l’HDR), sistema AF più preciso (circa 60 calcoli al secondo) e messa a fuoco rapidissima in grado di supportare al meglio i ben 20 fps.

Il sensore principale da 24mm è il migliore dei tre, anche perché è più grande e prende più luce; quello da 16mm è invece forse quello peggiore, in quanto fornisce colori più sbiaditi e poco contrasto; quello da 70mm invece è il più piccolo ma nonostante tutto è quello che ha un miglior rapporto ISO/rumore, per cui ideale per scattare ritratti anche in condizioni di luce non proprio agevole.

Dati di scatto: 1/1250s – f/1.7 – ISO 100 – Eye AF

Sony Xperia 1 II: conclusioni

Quello dei nuovi Xperia è un progetto che mi piace. Già nel 2019 se ne intravedevano le potenzialità, ma con questo secondo modello Sony punta i piedi: forte dell’esperienza nel segmento fotografico, rende questo device ancora più imaging-centrico dotandolo di quasi tutte le tecnologie che si trovano sulle sue mirrorless. È uno smartphone ideale per scattare foto, per vedere film e serie tv e per giocare. La sua forma allungata non è per tutti, o si ama o di odia..e non nascondo che io mi posiziono nella prima categoria. Due sono però le note dolenti di Xperia 1 II. Nonostante la batteria sia più capacitiva, l’autonomia è troppo risicata e con un utilizzo abbastanza costante del telefono non permette di arrivare sereni a fine giornata. Le colpe sono da identificare nell’eccessiva risoluzione 4K del display e nel sistema di ottimizzazione dei videogiochi. E poi il prezzo: € 1199 è una cifra estremamente elevata che non tutti saranno disposti a spendere nonostante molte tecnologie al suo interno siano di prim’ordine e derivate dal segmento tv Bravia o da quello fotografico Alpha. Sicuramente sarà molto apprezzato da tutti coloro che già utilizzano una fotocamera Sony; vi ritroveranno la stessa interfaccia e lo vedranno quasi come un prolungamento della loro macchina. Spiace che Sony non abbia deciso di commercializzare in Italia (relegandolo solo al mercato giapponese) anche Xperia 1 II Pro, modello che dalla sua può una presa HDMI integrata in modo da permettere il collegamento diretto con le fotocamere Alpha e utilizzare lo smartphone come display esterno.

Tirando le somme, penso che questo Xperia sia il modello della “maturità” e della consapevolezza: Sony qui spinge sull’imaging e lo fa in maniera molto oculata, dando una connotazione ben precisa a questo smartphone.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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