Dopo aver introdotto 12 Pro+, definito il top di gamma per la fotografia da ritratto, realme porta in Italia la nuova serie 12 5G al completo: tra tutti, il 12+ viene comunicato come il migliore per performance e fotocamera. Vediamo se è veramente così.
Performance, fotocamera e design. Sono questi i nuovi pilastri della strategia realme e che puntano a portare caratteristiche da primi della classe su modelli solitamente definiti mid range. Ed è con tali premesse che è stato presentato realme 12 Pro+, smartphone che può vantare una fotocamera “secondaria” da ritratto di livello superiore: ogni modello non potrà quindi avere proprio tutto, altrimenti si uscirebbe dalla fascia media, ma ognuno sarà caratterizzato da specifiche mirate ad un particolare utilizzo sul campo. realme 12+ ad esempio ha una struttura che per i dettami odierni potremmo definire “insolita” o “vecchio stile” a doppia fotocamera, non tripla o quadrupla come praticamente la maggior parte degli smartphone sul mercato. Qualcuno potrebbe vederlo come un limite..ma è sempre una scelta sbagliata quella di togliere qualcosa? No. Vediamo perché.
Se escludiamo i modelli high end, una credo del quale sono convinto è che sia inutile insistere a fotografare con focali equivalenti al 75mm, anche se lo smartphone ha una struttura a perciscopio, per il semplice fatto che le immagini non saranno mai, o quasi mai, di qualità soddisfacente. Ad eccezione dei device Huawei, a cui dobbiamo lo sviluppo in larga scala del disegno periscopico, e Xiaomi, praticamente nessuno riesce ad offrire un file utilizzabile da una fotocamera che non sia quella principale. Il mio consiglio è infatti stato sempre quello di scattare a 23mm equivalenti e poi andare in crop, una soluzione che preserva sempre il dettaglio e la nitidezza poiché il file proviene dal sensore meglio sviluppato di tutto lo smartphone.
Se è vero che i top di gamma non rinunceranno mai a questa conformazione multi camera (per varie questioni che comportano il posizionamento, il prezzo, le aspettative ecc) è altrettanto vero che il comparto mid range si può agilmente smarcare da questi obblighi di design e struttura per cercare di migliorare in qualità fotografica e rimanere all’interno di un prezzo concorrenziale. Questo almeno sembra l’intendo di realme che, con la nuova famiglia 12 5G, cerca di sparigliare le carte in tavola. Ad esempio in realme 12+ le fotocamere sono solamente due: una principale e una grandangolare. Certo, c’è anche quella “zoom”..ma altro non è che quel famoso crop digitale sul sensore di cui parlavo poco fa. Resta il grande dubbio sul design prescelto: sul retro infatti sembra che le fotocamere siano quattro..in sostanza c’è un foro in più che non ho assolutamente capito a cosa serva se non a dare un senso di simmetria alla scocca.
I modelli della famiglia 12 5G sono praticamente quasi tutti identici. Il design esteriore è lavorato assieme a Ollivier Savéo, famoso per le collaborazioni con prestigiosi marchi di orologi svizzeri come Rolex, Roger Dolby, Piaget, Breitling e Quinting e viene sempre richiamato. Probabilmente è anche a causa di ciò che su questo 12+ c’è una “fotocamera fantasma” sul retro. La scocca è in plastica con cromature ai bordi che ricordano il metallo, dove ricompaiono la memoria espandibile fino a 2 TB ed il jack per le cuffie, mentre il retro è in pelle vegana, anche qui plastica lavorata che riproduce la texture del materiale naturale; tutto per dare una sensazione di device premium e, piaccia o no, questo stile ricercato riesce comunque a distinguersi rispetto alla concorrenza.
Il display è un AMOLED da 6.7” FHD+ da 2400 x 1080 pixel con refresh rate variabile in step fissi da 60 Hz a 120 Hz, a 8 bit e compatibile con contenuti HDR. Fluido e luminoso anche in condizioni di luce battente. Il processore è un MediaTek Dimensity 7050, molto funzionale e veloce per quanto riguarda app e giochi, meno sul fronte di elaborazione delle immagini. Nonostante questo consuma molto poco e fa sì che la battera da 5000 mAh sembri il doppio più capacitiva.
L’azienda punta tanto, tantissimo, sulla fotocamera definendola una delle migliori in questa fascia di prezzo. Sulla carta ci siamo: il sensore principale è uno dei nuovi Sony Lytia, ovvero con una nuova struttura Stacked in grado di catturare più luce. Questo è un LYT-600 da 1/1.95″ e 50 Mpxl di risoluzione che lavora sul file con tecnologia Pixel Binning 4 in 1, ovvero ne produce uno da 12 Mpx, davanti ad un obiettivo equivalente ad un 26mm F1.9 con stabilizzatore OIS. La scelta del sensore, unita a quella della stabilizzazione, di sicuro è un passo avanti per la fascia media. La fotocamera principale completa anche la necessità di quella secondaria: l’obiettivo tele equivalente ad un 52mm altro non è che un crop sul sensore principale.
C’è poi una fotocamera con obiettivo ultrawide equivalente ad un 16mm davanti ad un sensore molto piccolo da 8 Mpxl che devo ammettere non mi ha per nulla lasciato insoddisfatto.
Diciamo subito che bisogna scendere a qualche compromesso, causa processore non proprio di ultima generazione. Il MediaTek Dimensity 7050 montato su realme 12+ non è rapidissimo in elaborazione e applicazione delle texture dello sfocato: in quest’ultimo caso la maschera applicata non è priva di sbavature sui contorni che dovrebbero staccare il soggetto principale dallo sfondo.
Non si può quindi utilizzare questo smartphone come “punta e scatta”, ci ho provato ma con scarsi risultati come foto leggermente mosse, nonostante la presenza dello stabilizzatore da cui sinceramente mi aspettavo qualcosa in più, e in un paio di casi con immagini mal processate.
Prendendoci però le misure si può dire che, durante il giorno, non faccia rimpiangere altri modelli ma l’accortezza che serve per portare a casa immagini di buon livello è effettivamente molta, quasi troppa. Tra l’altro la maschera di contrasto applicata alle immagini è spesso esagerata. Fortunamente viene in soccorso la modalità Pro con la quale scattare in formato Raw, una cosa non scontata in modelli in questa fascia di prezzo. Senza i passaggi di miglioramento dell’immagine fatti dal processore la situazione migliora abbastanza.
Tiriamo le somme e teniamo sempre presente che questo non è un top di gamma, come quelli che passano tra le mie mani solitamente, per cui bisogna fare qualche sconto. Per essere un medio gamma si difende bene potendo vantare dalla sua un jack audio, una memoria espandibile ed una batteria davvero longeva. Lato fotocamera però ci sono dei difetti innegabili come una netta maschera di contrasto, un’applicazione dello sfocato non molto precisa e una stabilizzazione OIS poco performante. Il prezzo di lancio di € 299 in promozione mi sembra giusto, meno quello di listino che lo vuole ad € 349 dato che, per la stessa cifra, c’è un ospite molto scomodo come Pixel 7a migliore sotto molti aspetti.