Il mese scorso è stato presentato Huawei Mate 10 Pro, nuovo top di gamma della famiglia Mate e primo smartphone in assoluto ad integrare un chip ad Intelligenza Artificiale che lo rende più veloce, più sicuro e “more personal”.
Passo indietro, torniamo un momento ad IFA. A Berlino infatti Huawei aveva anticipato sia l’uscita del Mate sia, cosa più importante, l’architettura sulla quale si sarebbe basato questo nuovo smartphone: il processore Kirin 970 con NPU (Neural Processing Unit), alimentato da una CPU 8 Core e da una GPU a 12 Core e costruito con un processo a 10nm che include ben 5.5 miliardi di transistor in un solo centimetro quadrato. Il processo è alquanto rivoluzionario: aggiungendo delle reti neurali al processore questo si comporta in maniera totalmente differente rispetto agli standard, andando ad ottimizzare le prestazioni e ad “imparare” gradualmente come gestirle a seconda delle abitudini dell’utente. Strano..ma vero. Il Mate è quindi in grado di velocizzare tutti i calcoli demandati al processore, come ad esempio migliorare del 25% le performance generali del telefono consumando circa il 50% in meno e andando a chiudere dei processi aperti in background in maniera indipendente. Nel nostro caso Kirin 970 è capace di analizzare circa 2005 immagini in un solo minuto. Il paragone è presto fatto: nello stesso lasso temporale il nuovo Galaxy S8 ne analizza circa 100, iPhone 8 circa 450 e iPhone X circa 900. A prescindere dalle possibilità che si aprono nel mondo hi-tech, questo tipo di approccio aiuta anche il comparto fotografico..in modalità Auto chiaramente.
Ho potuto provare Huawei Mate 10 Pro per una giornata. Le immagini riportare sono ridotte ma non hanno subito postproduzione se non “un’aggiustatina alle curve”, per cui sono reali. Le foto sono state eseguite a Francoforte e Wetzlar, dentro e fuori la sede Leica Deutschland. Come funziona nella pratica questa AI integrata? E come si comporta in modalità foto? Presto detto. Kirin 970 supporta la modalità Auto rendendola più “intelligente”, ovvero in grado di analizzare una scena, riconoscere il contesto ed i soggetti ed applicare i parametri migliori per esaltarne le singole qualità.
Tramite AI Mate 10 Pro può riconoscere ben 13 scene differenti e settare indipendentemente e in real time i parametri di scatto della fotocamera per renderle al meglio: testi, cibi, panorami, scene nella neve, spettacoli, acqua, notte, tramonti, piante, ritratto, fiori, cani e gatti. In sostanza, Mate 10 Pro grazie alla AI ha reso intelligente la funzione SCN..ma soprattutto completamente automatica. Se per esempio si vuole fare un ritratto ad un soggetto, riconosce la persona e ne migliora i toni della pelle a seconda del contesto e, se non ci sono altri elementi nella scena, applica un buono sfocato allo sfondo. Se i soggetti sono due, anche diversi, verranno analizzati e migliorati singolarmente: se una persona ha in mano dei fiori o un piatto con del cibo, la AI enfatizzerà i toni della pelle della persona e i colori dei fiori o del cibo separatamente.
Un ambito in cui obiettivamente le differenze con altri modelli si notano subito è la gestione dell’esposizione. Anche in controluce. Mate 10 Pro riesce a scattare in qualsiasi tipo di condizione mantenendo l’immagine leggibile anche nelle zone più scure. In un contesto urbano notturno per esempio Mate 10 non sembra mai disturbato dalle fonti di luce spot e, pur mantenendo elevato il contrasto, contiene benissimo il rumore anche nelle aree completamente in ombra. Ingrandendo a monitor qualche imperfezione si trova sempre, ma nella norma.
Inutile dire che le migliorie apportate automaticamente dalla AI aiutano notevolmente il risultato finale. Il paragone più semplice da fare è con P10 Plus: lo stesso scatto in bianco e nero, su Mate 10 Pro risulterà migliore in struttura, toni e dettaglio. Chiaramente lo stesso risultato si otterrebbe apportando modifiche manuali all’immagine ottenuta con P10 Plus, ma qui c’è un’intelligenza artificiale che lo fa per te..e tutto sommato lo fa davvero bene per essere un primo esperimento.
E le misurazioni di laboratorio? Faremo anche quelle, presto, su Tutti Fotografi