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Xiaomi 14T Pro - Ultra Night

Xiaomi 14T Pro: nightshift

Berlino torna in cima alle preferenze di Xiaomi come città europea prescelta per il lancio della famiglia T. Quest’anno sotto i riflettori ci sono infatti Xiaomi 14T e 14T Pro, due device più democratici rispetto ai flagship veri e propri su cui l’azienda punta tantissimo.

Francesco Carlini | 16 Ottobre 2024

Dalla Verti Music Hall al Tempodrom, sempre a Kreuzberg. D’altronde Berlino, distante poco più di 500 Km da Wetzlar, è una delle città europee che più si prestano alla fotografia street e di reportage, un interesse comune e prioritario sia per Xiaomi che per Leica. La nuova famiglia 14T si presenta come un vero e proprio ribaltone rispetto a quella presentata lo scorso anno, in primis per prestazioni fotografiche: Xiaomi è riuscita a virare in fiore all’occhiello quello che per 13T Pro è stato un limite, dimostrando non solo di aver accolto in maniera positiva una difficoltà ma di averla saputa trasformare in opportunità.

Xiaomi ha messo tra le mie mani un 14T Pro circa una settimana prima del suo lancio europeo in modo che potessi prendere le giuste confidenze con un device che, sulla carta, avrebbe un po’ sconvolto i posizionamenti sia di 13T Pro che del più recente 14 “liscio”, ovvero il modello entry della famiglia blasonata e top di gamma che monta un chip Snapdragon 8 Gen 3. Ed in effetti è proprio quello che fa. Specifiche alla mano è un enorme passo avanti rispetto al modello precedente e, per alcuni aspetti, risulta una scelta migliore rispetto al più costoso flaghsip. Così facendo si vanno anche a meglio delineare i rispettivi ambiti di competenza nonostante diciture e posizionamenti così simili tra due famiglie così diverse, cosa che l’anno scorso ancora non mi era del tutto chiara. Xiaomi 14, 14 Pro e 14 Ultra sono top di gamma a tutti gli effetti per il segmento premium; Xiaomi 14T e 14T Pro sono top di gamma a tutti gli effetti per la famiglia midrange. Cosa distingue quindi questi due segmenti? Il processore, storicamente Qualcomm nel primo caso e MediaTek nel secondo, e le funzioni fotografiche, premium nel primo caso e standard nel secondo.

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Xiaomi 14T Pro – Ultra Night

Detta così potrebbe suonare un po’ male, la realtà come ho detto poco sopra è che Xiaomi ha premuto davvero sull’acceleratore dello sviluppo e ha portato sul mercato un dispositivo che può essere veramente uno dei più apprezzati in questo 2024. Lo scorso anno i problemi fotografici su Xiaomi 13T Pro erano tutti da ricercare in una scarsa resa notturna delle immagini viziate da flare, ghosting e gestione non ottimale dei punti di luce diretta. Oggi questi limiti sembrano solo un lontano ricordo, difatti i 14T sono comunicati con uno “slogan” poco foriero di dubbi: “Master light, capture night”. Ed è proprio quello che fanno. Si passa quindi da “un’esperienza Leica un po’ a metà” ad una piacevole scoperta.

Xiaomi 14T Pro: specifiche

Xiaomi 14T Pro è dotato di un sensore principale Light Fusion 900 da 1/1.3″ e 50 Mpxl che lavora in Pixel Binning 4 in 1 creando immagini equivalenti ad un 12 Mpxl con pixel da 2.4μm; a lui è abbinata un’ottica Vario-Summilux equivalente ad un 23mm con apertura F1.6 ed una tecnologia Dual Native ISO in grado di offrire una gamma dinamica da più di 13 stop. La seconda fotocamera ha anche lei un sensore da 50 Mpxl ma ha un obiettivo tele equivalente ad un 60mm F2 ed infine la terza ha un sensore da 12 Mpxl con obiettivo ultragrandangolare equivalente ad un 15mm F2.2. Rispetto a 13T Pro guadagna quindi un comparto ottico più luminoso che passa da F1.9 ad F1.6 e ben 10mm alla focale tele. Con 14 invece pareggia invece l’accoppiata sensore/obiettivo della fotocamera principale.




Xiaomi 14T ProXiaomi 14Xiaomi 13T Pro






Fotocamera WideLight Fusion 900 1/1.3″, 50 Mpxl, 23mm F1.6 Light Fusion 900 1/1.3″, 50 Mpxl, 23mm F1.6 Sony 1/1.28″, 50 Mpxl, 24mm F2
Fotocamera tele50 Mpxl, 60mm F250 Mpxl, 75mm F250 Mpxl, 50mm F2
Fotocamera ultrawide12 Mpxl, 15mm F2.2 50 Mpxl, 15mm F2.212 Mpxl, 15mm F2.2
ProcessoreMediaTek Dimensity 9300+, NPUQualcomm Snapdragon 8 Gen. 3, NPUMediaTek Dimensity 9200+, NPU
DisplayAmoled Full HD+ CrystalRes, 6.67″, 100% DCI-P3, 4000 nits Amoled LTPO, 6.36″, 100% DCI-P3, 3000 nitsAmoled Full HD+ CrystalRes, 6.67″, 100% DCI-P3, 2600 nits
Video8K/24p 8K/24p8K/24p
Dimensioni160.4 x 75.1 x 8.39 mm 152.8 x 71.5 x 8.2 mm 162.2 x 75.7 x 8.6 mm
Peso 209 g 193 g206 g

La collaborazione con Leica ovviamente non impatta solo sul sistema ottico bensì anche sulla color correction. Come su tutti i modelli, dalla famiglia 13 in poi, si potranno scegliere due modalità cromatiche per lo scatto jpeg: Leica Authentic, con colori pastello, e Leica Vibrant, con contrasti più accesi. Senza dimenticare i filtri BW Native, BW HC (High Contrast), Sepia e Blue. Permangono anche le simulazioni software nella modalità Ritratto: Documentary 35mm, Swirly Bokeh 50mm, Portait 75mm e Soft Focus 90mm. Se ve lo state chiedendo, focali così differenti da quelle native sono possibili tramite crop sul sensore. Di fatto questo dispositivo ha tre fotocamere, che però con questo escamotage passano a cinque effettive: 0.6x 15mm ultrawide (ottica), 1x 23mm wide (ottica), 2x 50mm tele (crop), 2.6x 60mm tele (ottica) e 5x 120mm supertele (crop). Di queste, purtroppo, solo la principale è stabilizzata OIS, tutte le altre non hanno compensazione se non un leggero EIS sulla focale equivalente ad un 120mm.

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Dati di scatto: 1/125s – F2 – ISO 50 – BW HC

Identiche anche le modalità foto/video. In Pro si avrà il controllo manuale di tutti i parametri (ma ricordiamo che l’apertura è digitale simulata, non meccanica come su Xiaomi 13 Ultra e Xiaomi 14 Ultra) ed in Altro si avranno le classiche Notte, Panorama, 50 Mpxl, Slow Motion, Doppio Video, Time Lapse, Esposizione Prolungata e modalità Regista, Film e Master Cinema, che mancavano su 13T Pro. Interessante qui, data anche la comunicazione avvenuta per il lancio, che la modalità notturna entra in automatico quando si è in condizioni di luce scarsa, quindi senza doverla preselezionare, grazie all’algoritmo AI proprietario Ultra Night. Anche qui, dato che non siamo in presenza di un vero e proprio flagship premium, manca la modalità Fast Shot ovvero quella con cui scattare in iperfocale.

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Xiaomi 14T Pro – Ultra Night

L’editing in camera è ovviamente possibile e ci sono vari strumenti legati alla AI molto precisi. La gomma magica è stata migliorata e ora può rimuovere oggetti e persone in modo molto più preciso rispetto al passato andando a ricreare una texture veritiera. Può permanere qualche “ombra”, una lieve macchia più scura proprio dove il soggetto è stato eliminato ma per correggere basta applicare una maschera in post. Sicuramente un lavoro automatico che fa perdere meno tempo rispetto al classico scontorno manuale. Inoltre si possono applicare cieli di diverso tipo e agire sulla figura umana nella sua interezza. Dalla pelle, quindi pori, imperfezioni e rughe, al viso, quindi dimensioni, mento, mascella, mandibola, zigomi, attaccatura e volume capelli, per arrivare al corpo, quindi altezza, collo, spalle, braccia, vita, fianchi, lunghezza e larghezza delle gambe. Davvero tutto molto funzionale.

La funzione Gomma magica su Xiaomi 14T Pro

Fa poi la sua comparsa la AI generativa nella galleria immagini: AI Gallery. In poche parole, proprio come avviene su Photoshop, si potrà “allargare” il campo visivo creando un’immagine più grande di quella di partenza, lasciando alla AI il compito di creare le parti mancanti.

Tutto questo grazie anche al supporto di un chip dedicato all’imaging AISP con processi che impattano su tonalità, colori, abbattimento del rumore e ritratto.

Xiaomi 14T Pro: design

La scocca esterna, per quanto molto “standard” per uno smartphone nel 2024, è curata nei minimi dettagli dall’alloggiamento fotocamera ai tasti funzioni laterali ed è disponibile in Titan Black, Titan Blue e Titan Grey. Il telaio è in alluminio ed è più rigido rispetto al precedente del 116%. Il display Dolby Vision HDR10+ è un AMOLED 1.5K (2712 x 1220 pixel) CrystalRes da 6.67″ con refresh rate fino a 144Hz, copertura cromatica DCI-P3, luminosità di picco di 4000 nits, profondità colore 12 bit e densità di 446 ppi. Ed è anche certificato TUV e regola dinamicamente temperatura colore e luminosità in base ai diversi scenari di utilizzo e all’ora corrente, riducendo in modo efficace la luce blu, proteggendo la salute degli occhi e garantendo una migliore esperienza visiva. Come il modello precedente (e quindi ancora grazie Xiaomi) è piatto ma qui scompaiono anche le smussature del bordo.

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Xiaomi 14T Pro

La batteria è da 5000 mAh è garantita per 1600 cicli con ricarica rapida 120 W e, finalmente, anche ricarica rapida wireless 50 W. All’interno, come sui modelli 14 “lisci” c’è il sistema di raffreddamento proprietario 3D IceLoop: una prima del suo genera, non solo separa liquidi e gas in due canali separati tramite una pompa a circuito LHP ma include anche una texture 3D dedicata ad una miglior dissipazione del calore della sola CPU. Ma rimaniamo in tema, parliamo di quello che c’è davvero sotto la scocca. Il processore MediaTek Dimensity 9300+ è il 37% più performante del precedente 9200+, con una GPU Immortalis-G720 MC12 che ha prestazioni migliorate del 44% e con un motore di intelligenza artificiale generativa basato su hardware e formato su circa 33 miliardi di modelli differenti per la generazione di testo, immagini eD altro ancora. Tutto per sbloccare un’esperienza AI avanzata che, se ve lo state chiedendo, non arriverà tramite aggiornamento software sui modelli già presentati ma verrà installata su quelli di prossima generazione.

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Tutte le funzioni di AI Generativa su Xiaomi 14T Pro

A prescindere dalla partnership con Google, che fornisce ai dispositivi Xiaomi il modello Gemini preinstallato e la funzione Circle To Search per le immagini, ci sono infatti anche dei tool per aumentare la produttività: AI Notes per organizzare, creare sommari e liste, layout e traduzioni, AI Recorder per registrare, trascrivere e tradurre conferenze e riunioni, AI Subtitles per generare sottotitoli per qualunque video in riproduzione. Un assistente sempre in tasca, AI Interpreter ed AI Gallery che, proprio come ho anticipato poco sopra, è in grado di eseguire espansioni generative alle immagini. Sono tutte funzioni da sbloccare ed autorizzare nel menù Impostazioni.

Xiaomi 14T Pro: sul campo

Mi sono avvicinato a questo dispositivo con un fare un po’ prevenuto. Sapendo di non essere in presenza di un flagship le mie aspettative non erano propriamente altissime ma, come sempre, sono aperto al beneficio del dubbio. In questo caso sono stato ripagato da un’esperienza fotografica di buon livello. Lo scorso non rimasi troppo soddisfatto da 13T Pro, soprattutto in ambito notturno: flare, ghosting ma soprattutto mala gestione delle fonti di luce diretta. Di giorno invece nulla da dire, con un po’ di nozioni di fotografia il lavoro si poteva portare a casa senza difficoltà. Le cose però cambiano e su questo 14T Pro la difficoltà riscontrata sul modello precedente diventa un fiore all’occhiello. La notte si illumina, gli ambienti in ombra diventano leggibili grazie ad un nuovo algoritmo AI che va a migliorare la resa HDR; il risultato è un file ricco di informazioni, con i giusti contrasti e la corretta esposizione. All’ingrandimento si può certamente notare un po’ di interpolazione del segnale soprattutto ai bordi dell’immagine ma tutto sommato è un compromesso accettabile per avere dei punti luce leggibili e delle ombre apribili in post. Inoltre i colori escono belli vividi.

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Xiaomi 14T Pro – Ultra Night

Il Raw è sviluppato in collaborazione con Adobe, per cui importando le immagini in Lightroom si avranno a disposizione tutti i profili standard del software. Il file Jpeg della fotocamera principale non è male, i colori sembrano ben gestiti ma sono leggermente più spenti rispetto a quelli di Xiaomi 14; anche qui però il meglio lo si tira fuori sempre dal filtro Leica BW HC, il bianconero ad alto contrasto: qui i dettagli spiccano maggiormente, la nitidezza è fuori discussione.

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Dati di scatto: 1/100s – F2 – ISO 400

E qui vorrei fermarmi un attimo per tornare sul paragone tra i due 14, questo ed il flagship. Come detto la fotocamera principale è la medesima, il file dovrebbe quindi essere identico..ma non lo è, dato che su Xiaomi 14T Pro c’è un Mediatek Dimensity 9300+ e su Xiaomi 14 un Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3. Non intendiamo questo posizionamento come una sorta di “declassamento”, i chip di Taiwan forniscono ottime prestazioni per svariati utilizzi: dal gaming alla produttività, senza lag. Ma in ambito fotografico, quindi nella gestione del segnale risoluzione/rumore, gli Snapdragon sono più precisi.

L’analisi tra i due chip è leggermente differente: il Dimensity 9300+ sopperisce alla carenza di nitidezza con una più marcata maschera di contrasto e tende a sovraesporre alcune parti della scena. Nulla di così grave, con un po’ di manualità l’esposizione corretta si trova sempre..per tutto il resto c’è il file Raw.

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Dati di scatto: 1/900s – F1.6 – ISO 50

A livello di usabilità è sicuramente migliore sia di 13T Pro che di 14, merito del display più genoroso. Purtroppo l’interfaccia smartphone è sempre la stessa, di conseguenza lo spazio per poter muovere le dita a schermo è molto importante: per questo motivo un pannello come quello del 14T Pro mi sembra una soluzione migliore rispetto agli altri due.

Xiaomi 14T Pro: conclusioni

Xiaomi 14T Pro è la testimonianza di come apportare miglioramenti ben ponderati senza “esagerare” sia sempre la strada giusta da percorrere. A mio parere si colloca in cima al segmento di fascia media sia per usabilità che per qualità generale che per display che per comparto fotografico, facendo leggermente tremare i modelli entry del segmento premium. Se per quanto evidenziato il paragone con il precedente 13T Pro non sarebbe sostenibile, credo sia addirittura una scelta migliore del più blasonato 14: sottostando a dei piccoli compromessi fotografici (correggibili se scattate in manuale) si guadagnano tante funzionalità di AI generativa davvero utili..il tutto ad un prezzo di listino minore.


In questa gallery tutte le immagini scattate con Xiaomi 14T Pro



Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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