Far sembrare la serie A7 un qualcosa di superato, a neanche 4 anni dalla sua nascita, sembrava impossibile o quantomeno improbabile.
E invece Sony fa qualcosa di completamente diverso: si dichiara ufficialmente al mondo dei pro con la nuova A9, mirrorless full frame dalla vocazione sportiva: si può considerare una vera top di gamma per cui potremmo, quasi in maniera azzardata, porre la serie A7 su un gradino più basso relegandola al mid range di altissima qualità.
Siamo stati alla conferenza di lancio europeo, che si svolgeva in concomitanza con i Sony World Photography Awards. Le novità sono tante, a partire dal sensore. Si pensava che dopo il terremoto di Kumamoto, che aveva fatto saltare i piani a molte aziende, Sony lavorasse solo alla ripresa della produzione. E invece gli ingegneri hanno lavorato anche al nuovo sensore della A9, un CMOS sia retroilluminato che stacked. Ha una risoluzione di 24Mpxl e, grazie al doppio processore Bionz X con LSI (quello della A99 II) riesce ad avere un AF con 693 punti che va a coprire il 93% del sensore. Inoltre è stato presentato anche il nuovo FE 100-400mm f/4.5-5.6 G Master, per stare in tema..
I dati parlano chiaro. E questo è un annuncio che arriva un po’ inaspettato. Prima della partenza eravamo convinti che sarebbe stata presentata una nuova A7S che si sarebbe dovuta porre in netta contrapposizione con la GH5. Invece, forse complice l’annuncio della settimana scorsa – con Sony che ha superato le vendite di Nikon nel mercato americano, diventando così la seconda potenza del settore dopo Canon – ecco tolto il velo alla vera novità. E non è neppure un caso il fatto che per la prima volta in una conferenza Sony nomini il mercato dei professionisti, al quale rivolge smaccatamente la sua A9. I particolari sono moltissimi in primis un sensore da 24Mpxl, quindi non esageratamente sovraffollato e che non genera file estremamente pesanti. Il processore Bionz X con LSI è quello della A99 II, ma qui è decisamente spinto al massimo: permette una cadenza di 20fps (12fps su A99II) e un AF a 693 punti che va a coprire il 93% del sensore: la raffica consente un buffer da 200 scatti continui in formato RAW + Jpeg o 400 in solo Jpeg; il comparto AF analizza la scena 60 volte al secondo per non rischiare di perdere neanche uno scatto, ma inevitabilmente alle volte accade.
Il discorso che si è sempre fatto in tema di reflex con e senza specchio è sempre stato incentrato sul blackout: le reflex classiche non ne hanno, le mirrorless invece sì. Ma la A9 è la prima mirrorless senza blackout nel mirino, per cui: discorso chiuso. Il nuovo EVF è più luminoso e con una risoluzione da oltre 4 milioni di pixel, con possibilità di refresh daa 60fps o 120fps. Basta questo per farla diventare una macchina da pro? No, ma infatti le aggiunte non si fermano qui.
Posto sul lato destro, lo slot per SD è doppio e una delle due porte supporta il formato veloce UHS-II. Per la prova abbiamo utilizzato un modello beta con una sola scheda: inserita nello slot II, la macchina non ha funzionato; abbiamo dovuto cambiare slot per poter scattare, ma questo è un problema legato al firmware e che, ci hanno assicurato, non dovrebbe presentarsi quando i modelli andranno in commercio (che avranno un firmware aggiornato). Sul lato sinistro troviamo invece la porta LAN per il trasferimento veloce delle immagini. Detto questo una porta per schede XQD, più veloci, sicure e resistenti delle SD, non avrebbe certo sfigurato.
Il feedback tattile è migliorato. Sulla calotta compare finalmente una seconda ghiera tramite la quale cambiare impostazioni quali la raffica, sotto la quale troviamo le impostazioni per la messa a fuoco. Ah, finalmente sul retro, per la gioia di grandi e piccini, troviamo anche il joystick AF. Anche grazie a queste scorciatoie è forse stato possibile snellire il menù, per cui a fronte delle innumerevoli finestre presenti sugli altri modelli qui ne troveremo solo 6, una delle quali è il MyMenù nel quale si potranno impostare fino a 30 parametri personali personalizzati in modo da non doverli andare a ricercare singolarmente. Questo è un grande passo avanti: solitamente i menù Sony sono strapieni di funzioni, molto spesso nascoste..la perdita di tempo per ricercare i parametri corretti è sempre stata notevole.
La nuova A9, resistente a polvere e spruzzi, è leggermente più grande e leggermente più pesante delle A7, ed è un bene: in mano è più bilanciata, soprattutto con focali lunghe quali un 100-400mm.
Abbiamo avuto tra le mani la Sony A9 solo per mezz’ora in una situazione controllata: ci siamo recati al Ring London Boxing Club di Londra. Tempo breve per poter dare un giudizio approfondito, soprattutto se confrontato con le 24 ore a disposizione dei nostri colleghi oltreoceano, ma sicuramente abbastanza per avere una prima impressione: un gran bel prodotto.