Canon ha presentato, in occasione della festa degli innamorati, la sua nuova mirrorless “entry level” EOS RP, una sorellina di EOS R che in realtà ha un enorme potenziale e, nonostante sia targettizzata verso un pubblico amatoriale, soddisferà i bisogni della quasi totalità dei fotografi ora in circolazione.
Ho avuto modo di passare un’ora circa con questa mia “Valentina” e, nonostante il poco tempo a disposizione, mi sono già fatto un’idea abbastanza chiara di questo prodotto. A settembre provai in anteprima Canon EOS R e sia chi mi conosce tra i colleghi sia chi ha letto le mie prime impressioni sa benissimo che è una macchina fotografica che mi ha parecchio colpito in positivo..anzi, senza mezzi termini mi è piaciuta particolarmente. Credo, come ho scritto anche poco tempo fa, che sia uno dei prodotti meglio riusciti in assoluto nel 2018. Non mi riferisco solo alle potenzialità tecniche ma anche al concept e al design che c’è dietro: è un prodotto innovativo.
Avendo EOS R ancora nei miei pensieri, inizialmente ero titubante su questo nuovo modello proprio per come era stato proposto: entry level, più compatto rispetto alla sorellona, con meno lega di magnesio e più policarbonato e con tanti, forse troppi, punti di contatto con EOS 6D Mark II. Beh, mi sono dovuto ricredere. Canon EOS RP è una mirrorless Full frame “ingannevole”: per come è proposta potrebbe sembrare un modello di base, in realtà è una macchina completa sotto ogni aspetto.
Canon EOS RP (di cui ho parlato ampiamente su fotografia.it al momento del lancio) mi sembra un prodotto adatto alla stragrande maggioranza dei fotografi. Il sensore è un Dual Pixel CMOS da 26 Mpxl, quello montato su EOS 6D MarkII diranno in molti ma in realtà non è propriamente lo stesso dato che, cambiando il tiraggio, si è dovuta modificare leggermente anche l’architettura; in coppia con il processore Digic 8 il risultato, rispetto alla reflex, è sensibilmente migliore. Il comparto AF è da 4799 punti per cui rispetto a EOS R si dovrà rinunciare a 866 punti che, nella totalità, sono ben pochi. La sensibilità è sempre da record, attestandosi a -5 EV con una gamma ISO che va da 100 a 40000.
Canon EOS RP ha molte frecce al suo arco. Innanzitutto, il feeling. Non da l’impressione di essere solida come EOS R, è più piccola e più leggera. Tuttavia la costruzione, nonostante si sia utilizzato parecchio policarbonato, è quella di altre fotocamere di fascia medio alta dell’azienda come EOS 77D ed EOS 80D. La lunghezza del corpo è la medesima di EOS R, è l’altezza a cambiare: EOS RP è leggermente più bassa ma, nonostante tutto, in mano non è assolutamente scomoda. Sarà inoltre possibile agganciare un extender grip che la renderà in tutto e per tutto paragonabile ad una EOS R..il che sarà molto utile nell’utilizzo in accoppiata con le ottiche RF, obiettivi non propriamente compatti. L’impugnatura è leggermente più corta ma la presa sul corpo rimane salda. Cosa pregevole è stata replicare quasi totalmente il corpo della sorella maggiore: le ghiere di comando sono dove le avevamo lasciate a settembre, entrambe sulla calotta.
EOS RP perde il display sulla calotta e il pulsante Mode: al loro posto torna la sempiterna ghiera PASM, tipica delle reflex di fascia media..ma d’altronde a qualcosa bisognava pur rinunciare essendo di fronte ad un modello che l’azienda non posiziona in fascia altissima. Il rientro in gioco di questa ghiera farà comunque la felicità di molti, soprattutto di tutto coloro che provengono da una vecchia Canon o che poco sono avvezzi alle novità. La cosa di cui però sono quasi contento è l’abbandono della touch bar sulla calotta posteriore, troppo poco intuititva. Chi proviene da una Canon di fascia media avrà un ulteriore bonus: EOS RP utilizza infatti la medesima interfaccia semplificata delle ultime reflex proposte dall’azienda.
Il display posteriore è articolato e sempre touch e anche la messa a fuoco si potrà eseguire su porzioni dello schermo, come su EOS R. In AF ho però notato due novità disponibili su questo modello ma che verranno sicuramente implementate anche su EOS R: il punto singolo spot e l’Eye AF. Quest’ultimo non è ancora ad elevatissimi livelli di precisione: molto spesso, una volta perso il fuoco sull’occhio il software va a rilevare il volto..ma appunto, nulla che un aggiornamento firmware non possa correggere, essendo quello provato un sample pre produzione. Il mirino – un EVF da 2 milioni e 360 mila punti – è leggermente meno perfeormante invece, in linea però con la fascia di pubblico alla quale è proposta la macchina. Anche qui manca il joystick posteriore..ma va bene così, non essendoci neanche su EOS R, sarebbe stato un azzardo implementarlo su questo modello. Ma ahimè, c’è una grande mancanza: EOS RP non dispone della tendina meccanica che scende sul sensore per proteggerlo al cambio di ottica. Questo escamotage utilizzato su EOS R, tanto semplice quanto utile, era una vera e propria chicca e dovrebbe essere uno standard anche su EOS RP così come su modelli futuri.
Detto questo, la macchina è estremamente performante. Il file non è ai livelli di pulizia di quello uscito da EOS R, ma sono davvero dettagli minimi. Ma appunto, sbrogliamo salcuni dubbi circa la “concorrenza interna” che si farebbero due fotocamere come EOS R ed EOS RP in base a quanto detto fino ad ora: sicuramente ci sono svariati punti di contatto tra le due, ma chi ha bisogno di un prodotto completo per un utilizzo massivo sul campo, tenderà a preferire sempre EOS R. Canon EOS RP è sì pensata per chi ha un budget minore da spendere, ma soprattutto per chi non ha bisogno di un vero corpo professionale – anche se potenzialmente non se ne discosta molto. Innanzitutto è leggermente meno robusta dato che non è interamente in lega di magnesio come EOS R ma vengono utilizzati anche materiali più leggeri come la fibra di vetro e il policarbonato; sia chiaro, questa costruzione basta e avanza per un utilizzo di tutti i giorni e per poter spremere la macchina al massimo, ma probabilmente non sarà adatta per il fotografo di viaggio che solitamente stressa il materiale a temperature proibitive o che ricerca la massima robustezza per il lavoro outdoor. Proprio a causa di questa costruzione è molto leggera, poco meno di 200 grammi la separano dalla sua omonima professionale ma, soprattutto quando usciranno i lunghi zoom, questo sbilanciamento si potrebbe far sentire. La batteria è quella utilizzata su altri modelli di fascia media, per cui sul lungo e continuativo utilizzo potrebbe non avere le stesse performance di una batteria concepita per un modello professionale. Inoltre la raffica è leggermente meno prestante e scende dagli 8 fps di EOS R ai 5 fps e il mirino non è prestante come quello della sorellona. Ma le discriminanti per preferire un corpo piuttosto che l’altro terminano qui.
In conclusione, Canon EOS RP è una mirrorless Full frame estremamente completa in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze di un fotografo moderno: è qualitativa, è leggera e disporrà di un corredo di ottiche RF davvero di altissimo livello. Chi ha già confidenza con il mondo Canon si troverà a memoria con questo modello, chi invece proviene da un altro sistema lo troverà estremamente semplice. Inoltre, cosa fondamentale, il prezzo al quale è proposta (€ 1569) è accattivamente: a questa cifra la concorrenza propone solamente modelli APS.