Nuovo processore, nuovo sistema di tracking predittivo ma soprattutto nuovo sensore. Un grande aggiornamento per una delle Mirrorless Full Frame più vendute in assoluto.
Sony presenta oggi A7 IV, aggiornamento significativo di A7 III e che molto probabilmente ne ripercorrerà i fasti. Questa nuova Mirrorless Full Frame prende in prestito molte delle caratteristiche di modelli come A1 e A7S III, puntando ad essere un’arma in più nelle mani del professionista e non una semplice tuttofare.
In tre anni sono cambiate tante cose, soprattutto a livello tecnologico. Ma non le esigenze di un pubblico che vuole sempre di più: più risoluzione, più velocità, più flessibilità, più capacità video. Tutte voci che nella pratica probabilmente non verranno mai sfruttate appieno..ma dato che ormai sono uno standard, perché non offrirle comunque? Sony si muove però con cautela. Sa benissimo che seguire le esigenze del pubblico potrebbe andare ad insidiare troppo da vicino alcuni prodotti che già sono presenti a listino e che cercano di segmentare il pubblico a seconda della sua professione; A7R è per chi cerca la risoluzione, A7S per chi produce video professionali, A9 per il fotografo sportivo ecc. Per questo motivo è nata A7 III, un modello che potesse mixare tutte queste esigenze pur essendo etichettato come semi-professionale. A conti fatti quella macchina è stata un vero e proprio “crack”, la giusta via di mezzo per eseguire lavori (anche) professionali pur avendo tra le mani un prodotto flessibile e adatto da portarsi in giro anche per le gite in famiglia o per uscire nel weekend a fotografare per passione. Non per altro è stata la Mirrorless Full Frame più venduta in assoluto. Molto più dei primi “tentativi” fatti con A7 e A7 II, macchine buone ma ancora un po’ acerbe.
Dopo una longevità di circa tre anni A7 III entra nella sua fase crepuscolare anche se il suo pensionamento mi sembra ancora molto lontano. Viene quindi affiancata da A7 IV e, come ho detto poc’anzi, il suo sviluppo credo sia stato arduo. Gli ingegneri hanno deciso di soddisfare tante esigenze, a dire il vero quasi tutte, per poter far sì che possa essere considerata una macchina completamente nuova. Forse non ci sarà l’effetto “wow”, ma solo perché questi aggiornamenti sono ormai caratteristiche standard su altri modelli. La macchina si comprende appieno solo messa a paragone con la precedente; gli utilizzatori di A7 III faranno un passo in avanti notevole, ma solo se hanno mire o abitudini professionali. A7 IV esce da quella confort zone della “tuttofare” per soddisfare le esigenze del professionista che “stava stretto” in una A7 III ma che forse non sarà fondamentale per chi usa solamente la fotocamera per passione.
Il progetto A7 IV ruota attorno a 5 pilastri fondamentali, che sono anche le grandi differenze rispetto ad A7 III: processore, proprietà fotografiche, proprietà video, operabilità e connettività. Se potevamo considerare la precedente una versione “easy” di Sony A9, questa è una specie di costola di Sony A1 e A7S III; a dire il vero, come capirete leggendo oltre, ritengo sia la famosa metà mela mancante di A7S III più che di A1 e che la vada a completare in quel campo dove lei può mostrare dei limiti: la fotografia.
Usare il plurale è forse fuorviante. La novità vera è una sola ed è il sensore: un nuovo Exmor R BSI-CMOS da 33 Mpxl che offre una gamma dinamica fino a 15 stop si in foto che in video. Un taglio come questo non è certo usuale per una Full Frame tuttofare: file più pesante, pixel più piccoli, minor luminosità. Ma il primo degli altri grandi aggiornamenti entra in gioco per fare la differenza. Il processore Bionz che, passando da X ad XR (da quello di A9 a quello di A1/A7S III) ne sblocca le potenzialità. Quali? Una miglior gestione del rumore nelle riprese notturne e una spiccata resa nei dettagli fuori fuoco con relativa soppressione del Chroma Noise – rumore cromatico o crominanza, per gli amici. Due aspetti, questi, importantissimi per chi fa fotografia di ritratto e apprezzabili soprattutto alla visione di due immagini speculari, una fatta con A7 IV e una con A7 III.
Di estrema importanza un altro aspetto, il sistema AF. A7 IV entra finalmente tra le fotocamere “prestanti” grazie all’aggiunta del Real Time Tracking e del Real Time Eye AF per umani, animali e uccelli. Mi spiego meglio. Il Real Time Eye AF su A7 III c’è e già permette di rilevare un occhio (umano o animale, non anche degli uccelli) senza la pressione di un pulsante ma in automatico; manca invece il Real Time Tracking, ovvero la stessa funzione ma “allargata” all’intero soggetto nella scena. Solitamente questa funzione nel mondo Sony è legata ad un sensore Stacked ma qui è invece prerogativa del nuovo Bionz XR dato che A7 IV ha un normale BSI-CMOS. Ovviamente ciò comporta una maggiore facilità in rilevamento e aggancio del soggetto grazie all’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale. Inoltre aumentano i punti selezionabili e, di conseguenza, la copertura della superficie sensibile: si passa da 693 a 759 punti a rilevamento di fase e contrasto con una copertura pari al 94%. Il tutto utilizzabile fino ad un’apertura pari a f/22, quindi anche con superzoom quali FE 200-600mm con moltiplicatori di focale 1.4x e 2x..cosa che prima, con A7 III, era impensabile.
Tra le novità viste fino ad ora e quelle di cui vi parlerò a breve, una parentesi doverosa va ad un aspetto che lascerà scontento più di qualcuno. E a dire il vero neanche io l’ho presa benissimo. Nonostante il processore rinnovato, la raffica si ferma a 10 fps. Un valore che pareggia quello di A7 III e che possiamo considerare anche basso rispetto a fotocamere della concorrenza (anche non nuovissime) che si spingono fino a 20 fps. Il Bionz XR, lo stesso di Sony A1 (che arriva ai 30 fps con un sensore da 50 Mpxl) e Sony A7S III, permetterebbe sicuramente una cadenza differente..ma allora come mai non è stato sfruttato appieno? La risposta che mi sono dato è questa: non andare ad insidiare Sony A9/A9 II. Riallacciandomi a quanto detto in apertura è comprensibililissimo da parte di Sony, nella pratica non è un aspetto fondamentale dato che A7 IV non vuole essere una fotocamera sportiva. Certo è che avrebbe fatto un altro effetto leggere tra le specifiche almeno un 12/14 fps. Il discorso è comunque valido anche a ritroso, persino il Bionz X di A7 III le avrebbe permesso qualcosa in più..ma forse le motivazioni furono le medesime anche allora. Detto questo, con un simile sistema di Tracking, ognuno di questi 10 fotogrammi verrà portato a casa perfettamente a fuoco.
Discorso analogo si potrebbe fare per il comparto video? Alla fine anche A7 IV si ferma al 4K/30p (4K/60p in Super35). No, perché qui è stato fatto molto “sotto la superficie”; talmente tanto che questa macchina va a pareggiare molti aspetti di A7S III e addirittura ne aggiunge due funzioni. In comune con A7 III ha la registrazione in 4:2:0 8-bit in XAVC-S/H.264 con compressione Long GOP; come la “videocamera” invece amplia le possibilità e aggiunge il 4:2:2 10-bit interno, i formati XAVC-HS/H.265 e XAVC-I/H.264 e la compressione All-Intra. Il tutto ad un bitrate che passa dai 100Mbps ai 600Mbps. Davvero impressionante. Ma ci sono anche due aspetti completamente nuovi. Il primo è la compensazione in camera del focus breath, quel “respiro” che solitamente viene visualizzato quando cambiate il punto di fuoco e che si percepisce quasi come cambio di lunghezza focale. Un aspetto fondamentale se utilizzate ottiche di qualità ma datate che non hanno questo tipo di correzione a software; escludiamo quindi, ovviamente, il nuovo FE 70-200mm GM! Secondo aspetto di rilievo è la Focus Map, una specie di assistente che separa cromaticamente la zona a fuoco da quella in front e quella in back. Utilizzabile sia a monitor che a mirino, la mappatura 3D della scena viene visualizzata con due colori: rosso per lo sfocato in primo piano, blu per quello in secondo piano. Un grande aiuto per la scelta e la variazione della corretta apertura durante le riprese. Ah, e poi c’è anche il profilo S-Cinetone preinstallato.
Gli aggiornamenti ad A7 IV non sono certo finiti ma alcune cose si comprendono di più attraverso il design esteriore. Il corpo macchina è quello di A7S III..e non è una somiglianza, è proprio lo stesso. Identica la disposizione di tasti e ghiere, identico il menù; già, perché anche qui c’è la nuova visualizzazione con disposizione laterale e a colori. Chi proviene dalla vecchia impostazione dovrà prendersi un paio di giorni per cambiare le proprie abitudini; non certo una cattiva scelta anche se personalmente non lo trovo subito intuitivo. Di buono c’è che non è omnicomprensivo ma mostra voci diverse a seconda che l’operatore sia in modalità foto o video. Il cambio avviene tramite un piccolo selettore coassiale alla ghiera PASM, unica vera differenza di design tra A7 IV e A7S III, che permette di passare da Foto a Video a Slow&Quick; funzioni queste che scompaiono quindi dalla ghiera rendendola meno affollata e più ordinata. Rimanendo sulla calotta troviamo poi le due ghiere di controllo, quella della staratura dell’esposimetro e quella impostabile a piacimento; sulla prima è stato aggiunto un comodo pulsante di blocco ma le sono state tolte le diciture degli stop. Anche qui il tasto Rec è stato messo al posto di C1 (e viceversa) così come è stata ingrandita la superficie del joystick posteriore.
La macchina è quindi più grande tra le mani rispetto ad A7 III e questa cura all’ingrasso è dovuta a due fattori. Il nuovo display è sempre da 3″ ma da 1.030.000 punti e vary angle e non più basculante; si potrà quindi estrarre lateralmente e orientare in alto e in basso fino a 180°. Ma il vero plus, e qui ci ricolleghiamo al comparto video, è che integra lo stesso sistema di dissipazione del calore presente in A7S III e che permette lunghe sessioni di lavoro. E poi le porte laterali. Sulla precedente erano in plastica e collegati al corpo da un “gommino”; soluzione molto fastidiosa quando si dovevano usare i cavetti dato che gli sportellini si mettevano sempre in mezzo. Ora questi guadagnano delle piccole cerniere e una chiusura a doppio punto più resistente.
Al di sotto, tra i vari jack per le cuffie e per il microfono, USB-C e multi trova spazio anche una HDMI di tipo A e non più micro. La presa USB-C è poi 3.2 Gen 2, quindi molto più veloce in trasferimento: passa da 5 Gbps a 10 Gbps. Così come l’antenna Wi-fi che ora supporta anche i 5 Ghz e il wireless LAN. Rimanendo in tema, il pairing con uno smartphone è ora continuo: grazie al supporto Bluethooth basterà collegare i due dispositivi una volta sola perché rimangano sempre connessi, su A7 III si doveva invece selezionare la fotocamera ad ogni apertura di Imaging Edge Mobile. E poi si potrà trasferire file, anche Raw, verso un FTP in background; per questo motivo ora si possono anche filtrare le immagini in memoria per gruppo, per file e per rating. Infine, sempre tramite app, vengono abilitate le fuzioni di Touch Focus e Touch Tracking.
Lo ammetto: se A7 IV fosse stata una macchina del tutto nuova sarebbe stato molto più facile; trovare il giusto punto di corda per cominciare a parlarne è stata una piccola impresa. Perché? Credo che tutti gli aggiornamenti fatti siano stati un lavoro di fino e riuscire a spaccare il capello in quattro in poco tempo non è mai semplice. Tra l’altro da possessore di A7 III sulla carta questa operazione sembrerebbe facile..e invece. Inizialmente non ho compreso appieno il modello, anche perché ho sempre considerato la mia solo per quello che è: una tuttofare. Certo di estrema qualità ma pur sempre una macchina alla quale non si richiedono sforzi sovraumani, nonostante io ci faccia tutte le foto di prodotto e i relativi video. Che poi, mi pare giusto sottolinearlo, A7 III è sempre stata la migliore soluzione possibile in una certa fascia di prezzo soprattutto pensando che è un modello del 2018!
Ma A7 IV punta più in alto: si sposta dalla fascia amatoriale e guarda al professionista. Ma non la lascia del tutto, il che la rende ancora più versatile della precedente; per di più, allo stesso prezzo. Gli upgrade alle prestazioni e alla pulizia dell’immagine si apprezzano solo mettendole a confronto. È giunto quindi il momento di fare alcune considerazioni. In Sony hanno deciso di non esagerare e non rischiare di cannibalizzarsi altri modelli. Le linee A7R, A7S ed A9 sono quindi salve, non ci possono essere sovrapposizioni: la 7R ha più megapixel, la 7S più potenzialità video, la 9 più velocità. In fin dei conti quindi questa A7 IV segue le orme di A7 III e mixa sapientemente tante qualità pur rimanendo un po’ distaccata dai modelli appena descritti. Ma può bastare per un certo tipo di mestiere?
Sì, se fate i ritrattisti o i fotografi di advertising: 33 Mpxl non saranno 61 Mpxl ma in tantissime situazioni bastano e avanzano soprattutto se non lavorate quasi mai dentro uno studio ma ambientate all’esterno. Abbastanza stupefacente come, nonostante il sensore sia più affollato e i pixel siano più piccoli, il processore riesca a gestire ottimamente il rumore; di notte il file è pulito anche ad altissimi ISO, nei ritratti il dettaglio è pregevole anche nello sfocato. A7 III non si spingeva a tanto. Sono finezze, vero. Dettagli che però mostrano quanto la fotocamera sia adatta ad un lavoro molto più minuzioso della precedente. Ancora sì se fate video a livello semi-professionale: le potenzialità video non si discostano molto da quelle di A7S III. Avete gli stessi formati, gli stessi codec, lo stesso campionamento, gli stessi profili; inoltre alcune novità come la Focus Map e la correzione del focus breathing.
Rimarco qui, a costo di sembrare ripetitivo, una certa afflizione per quanto riguarda la cadenza di scatto. Ad essere del tutto sinceri, per la cifra alla quale è proposta mi sarei aspettato un qualcosina in più al netto di tutti gli altri (e sono tantissimi) pregi. Il primo paragone che mi ronza in testa da giorni è quello con EOS R6: arriva ai 20 fps e ne pareggia il prezzo di listino. Mi rendo conto che il confronto è un po’ tirato. La entry di Canon è EOS RP, EOS R6 dovrebbe guardare più verso A9; ma è anche vero che in quel posizionamento è uscita EOS R3 come sportiva, che io stesso ho paragonato proprio ad A9. Insomma, questa A7 IV ha creato un po’ di confusione! Detto ciò, non è propriamente un difetto. Di sicuro non sarà bello da leggere, ma questi 10 frame al secondo sono sempre a fuoco; non si butta via neanche un fotogramma.
Parentesi doverosa per quanto riguarda il feeling. Con A7 III mi sono sempre trovato a mio agio, ha sempre rispecchiati i classici dettami con cui è nato il Mirrorless: ingombri minimi, grande sensore. Piccola quanto basta. A7 IV però è diversa, più abbondante nell’impugnatura e in spessore del corpo a causa delle aggiunte di cui ho parlato sopra. In tutto ciò la presa ne guadagna: è più solida e sicura in mano e dà una maggior sensazione di solidità. Non che la precedente non lo fosse..dato che mi è caduta un paio di volte e nonostante tutto non è mai successo nulla. Unica nota che non mi convince, ma è del tutto personale, sono le ghiere gommate. Questa frizione solo accennata, purché molto precisa sia chiaro, non mi dà grande sicurezza; per quanto sia più piacevole sotto le dita, preferivo quella “secca” e meccanica dei vecchi modelli. Ma appunto, feticismo tutto mio.
Tiriamo le conclusioni. Sony A7 IV è un ottimo upgrade rispetto alla precedente, con affinamenti grandi e piccoli dove servivano. Dopo averla provata per una settimana penso di potermi sbilanciare sull’effettivo target: a chi serve veramente? Di sicuro è un buon cambio di passo rispetto ad A7 III ma sono convinto che non tutti i possessori di quel modello, coloro che fanno della loro fotografia principalmente una passione, saranno spinti a cambiarlo. Viceversa per chi ha commissioni importanti ma non si vuole spingere fino ad una A7R troverà una buona via di mezzo che regala un file ricco di dettaglio da postprodurre.
Nello specifico però, ecco il “consiglio non richiesto”: A7 IV è una fotocamera perfetta per il matrimonialista. La fotografia di matrimonio è il genere dove il fotografo cambia più spesso (appunto) “genere”: dalla street al ritratto, dal paesaggio al video, dalle basse luci all’architettura..tutto in una sola giornata. E questo modello è in grado di fare tutto e anche molto bene. Di più, come dicevo in apertura, A7 IV è il perfetto complemento di A7S III: stessi formati, stessi codec, stessi profili video. Ideale per realizzare le coperture su un set e di passare dalla registrazione al ritratto..inoltre, grazie ai 33 Mpxl, arriva dove la S mostra dei limiti.