Assieme ad altri editori e giornalisti europei, siamo stati al Sony Europe HQ di Weybridge, zona residenziale immersa nel verde dei campi da golf, poco fuori Londra..tutto per vedere e provare la nuova Sony A7R III e il nuovo FE 24-105mm f/4 G OSS.
Come avrete chiaramente capito, ieri, assieme ad altri editori e giornalisti europei, siamo stati al Sony Europe HQ di Weybridge, zona residenziale immersa nel verde dei campi da golf, poco fuori Londra..tutto per vedere e provare la nuova Sony A7R III e il nuovo FE 24-105mm f/4 G OSS. Mattatori della giornata Kimio Maki, Deputy President Digital Imaging Group, e Yosuke Aoki, Vice President Sony Europe.
La macchina è presentata come professionale, ed in effetti le caratteristiche ci sono: sensore da 42Mpxl, raffica a 10fps con otturatore meccanico ed elettronico, 399 punti AF a rilevamento di fase e ben 425 punti a contrasto. È chiaro quindi come, a due anni di distanza dalla presentazione di A7R II i passi avanti siano stati notevoli, soprattutto in termini di messa a fuoco e velocità: 5 fps in più e ben 425 punti AF a rilevamento di contrasto contro i 25 di A7R II. Non mi dilungo però a snocciolare altre caratteristiche tecniche che ormai sono di dominio pubblico e che abbiamo pubblicato ieri su fotografia.it. Vediamo il lato più pratico.
Le dimensioni sono pressoché identiche a tutte le altre macchine della gamma, per cui il feeling è ottimo (dando per scontato che si provenga da una Sony Alpha precedente) e i comandi sono gli stessi: pulsanti, ghiere e impostazioni sono tutte al solito posto. C’è però una graditissima aggiunta: il joystick posteriore personalizzabile. Ma ci sono aspetti che possono essere notati solo con il pieno utilizzo del mezzo e, arrivato quasi a fine giornata, ecco il primo punto da considerare: il diverso funzionamento del doppio slot SD. Su A7R III è possibile l’overflow: una volta esaurita la memoria della scheda posta nello slot 1, il salvataggio in quella posizionata nello slot 2 è automatico. Sembra una cosa scontata, ma occhio perché non è così: questo non succede infatti su A9, nella quale bisogna impostare tutto a monte. Detto questo, dato che l’inghippo risiede nel firmware, molto probabilmente con il prossimo aggiornamento di A9 questo allarme andrà a rientrare.
Un dato di fatto è che l’azienda, rispetto alla più lenta concorrenza, è solita proporre una raffica di novità in tempi brevi, andando quindi a scontentare chi ha da poco comprato il modello precedente. Fortunatamente non è questo il caso, due anni tra A7R II e A7R III sono tanti. Non sono tanti invece i mesi passati dal lancio della A9, macchina chiaramente molto diversa..ma quanto? Ecco, un ulteriore punto di riflessione potrebbe essere proprio questo. Il paragone con A7R II è presto fatto: siamo in presenza di una macchina con un migliore AF e una migliore raffica, vince facile il nuovo modello. Se invece la paragoniamo ad A9 possiamo notare come su A7R III la raffica sia di “soli” 10fps (su A9 20fps) e come i punti AF non coprano il 98% del sensore (693 su A9) ma solo il 68% (399 + 425 su A7RIII). Dati alla mano siamo di fronte ad un prodotto che quindi “sgomita” per emergere e che potrebbe bastare per il lavoro di una buona percentuale di professionisti. L’AF è sicuramente più preciso su A9 (davvero, molto di più), così come la raffica è più veloce..ma nella maggior parte dei contesti, a parte quello sportivo, le caratteristiche di A7R III possono essere sufficienti per un fotografo. Anche il peso dei Raw (42 MB) è trascurabile se pensiamo che ormai la quasi totalità delle agenzie vuole il jpeg, relegando il file pesante al lavoro da studio. Se poi contiamo che costa 2000 euro in meno..