Una mezza giornata insieme a Lumix G9 durante il Panaonic Digital Imaging Seminar
Come ormai risulta palese qualche giorno fa si è svolto il Panaonic Digital Imaging Seminar, appuntamento fisso organizzato dall’azienda per mettere al corrente i giornalisti europei sugli sviluppi futuri, le strategie di marketing e..beh, anche su un nuovo prodotto, sempre una fotocamera high end. Quest’anno è stata presentata Panasonic Lumix G9, mirrorless con sensore micro quattro terzi da 20 Mpxl, che vuole essere per la fotografia quello che è Lumix GH5 per il video. Ma se avete letto l’articolo pubblicato ieri (articolo..meglio dire papiro) sapete già tutto della macchina. Se non lo avete ancora letto, lo trovate a questo link.
Ma veniamo al punto. Ho trascorso una mezza giornata insieme a Lumix G9: Panasonic ha allestito un set con modelle e luce artificiale e un set per provare la modalità HighRes in interni, mentre in esterni un set con una danzatrice e un gruppo di surfisti sulla spiaggia. Fortunatamente Lumix G9 ha una scocca in lega di magnesio che la rende resiste a polvere e spruzzi. Il feeling in mano è da fotocamera pro: buon grip, pulsanti messi al posto giusto, joystick e display sulla parte superiore della scocca.
Nella borsa che mi è stata consegnata ho anche trovato un battery grip aggiuntivo, che ho subito agganciato a G9 e che credo sia un accessorio irrinunciabile per chi pensa di utilizzarla per lavoro: in sole 3 ore ho consumato quasi tutta la batteria, totale 1200 foto circa. Attenzione però, non sono uno dallo scatto compulsivo. Il problema, se di problema si vuole parlare, è la sensibilità del pulsante di scatto..anzi, dei due pulsanti di scatto, dato che il battery grip ricalca in tutto il grip di G9: basta sfiorarlo e l’immagine è presa. Inoltre premere “a metà” corsa per mettere a fuoco è sinceramente difficoltoso, bisogna prenderci sul serio le misure. Se quindi in questo caso abbondiamo in sensibilità, di contro i pulsanti fn sul dorso si comportano in maniera opposta. Una volta impostati non rispondono con immediatezza: in alcuni casi ho dovuto premere più volte per selezionare l’impostazione da richiamare e perdendo un bel po’ di tempo.
In interni Lumix G9 sembra davvero un’ottima macchina. A prescindere dal taglio netto dei secondi piani, tipico del rilevamento a contrasto e comune a tante mirrorless, sensore e processore lavorano in coppia in maniera pregevole: i colori sono vividi, il rumore davvero contenuto. Panasonic ha lavorato molto sulla gamma dinamica e sulla riproduzione del colore, il cambiamento rispetto al passato si percepisce al primo scatto. Molto probabilmente siamo di fronte alla macchina “fotografica” (non video) migliore dell’azienda.
Non scordandoci che Lumix G9 è indirizzata ai pro, per sopperire alle contenute dimensioni del sensore senza per forza dover rinunciare ad una stampa di grande formato, è stata implementata una funzione HighRes: grazie a dei micromovimenti il sensore cattura quattro immagini differenti a piena risoluzione e il processore le unisce per dare un risultato con risoluzione di 80 Mpxl. Anche guardandoli attraverso il monitor posteriore, la miglior nitidezza e il più contenuto rumore tra un file “normale” e uno da 25 MB si notano subito..purtroppo dovete fidarvi sulla parola fino a quando non pubblicheremo una prova su Tutti Fotografi, dato che il risultato qui sopra è poco apprezzabile dopo la compressione dei file in bassa risoluzione. Considerando anche il già citato problema di sensibilità del pulsante di scatto, HighRes si può utilizzare solo su treppiede e con timer impostato. Una funzione nuova e molto comoda riguarda la messa a fuoco: per garantire e migliorare la precisione, soprattutto in Eye AF, il classico quadratino è stato sostituito da un crocino.
In esterni la macchina si comporta diversamente, il sistema AF non risulta così preciso come invece era nelle premesse; soffre in due condizioni: in controluce e quando ci sono troppi elementi nella scena. Molto spesso, nella confusionale situazione di dover scegliere tra spruzzi e surfisti, l’AF si sganciava dall’atleta per poi focalizzarsi sull’acqua e infine tornare nuovamente sul soggetto (foto qui sotto). Mettere a fuoco uno spruzzo d’acqua, quando sia l’acqua che il fotografo sono in movimento, non è facilissimo il che comunque dimostra che le potenzialità ci sono. In controluce poi le cose peggiorano. È un vero peccato, ma bisogna precisare una cosa: il modello che ho utilizzato era un pre-prod, Lumix G9 verrà commercializzata a gennaio e gli ingegneri di Panasonic ci hanno assicurato che il software subirà ancora aggiornamenti prima di arrivare sul mercato.
Una funzione che invece si comporta davvero egregiamente è il nuovo stabilizzatore Dual IS 2 che ora compensa fino a 6.5 stop, 1.5 stop migliore di GH5..e le differenze si notano: in coppia con una lunga focale come il DG 200mm F/2.8 scattare senza micromosso diventa un gioco da ragazzi.
In conclusione Lumix G9 ha del gran potenziale, se quando arriverà sul mercato i problemi relativi al sistema AF saranno risolti saremo di fronte ad una macchina pensata per un fotografo più esigente. Il prezzo è decisamente alto, ma per posizionarsi in un settore di fascia alta è necessario.