Dal 31 agosto al 15 settembre la città di Perpignan diventa la capitale del fotogiornalismo
Loay Ayyoub, Washington Post, ha
vinto il Premio Visa d’or Ville de Perpignan 2024.
La tragedia di Gaza
Per cinque mesi, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 a febbraio 2024, Loay
Ayyoub ha fotografato la guerra a Gaza per il Washington Post, coprendo uno dei
conflitti più drammatici di questo secolo.
Wael al-Dahdouh, veterano di Al
Jazeera, è uno dei volti più noti di
Gaza ed è diventato il simbolo del dramma vissuto da questo territorio
martoriato. Mentre realizzava un reportage ha saputo che attacchi aerei
avevano ucciso sua moglie, due dei suoi figli e un nipote neonato. Sconvolto,
ma risoluto, il giorno seguente è tornato al lavoro.
A dicembre, Dahdouh è stato ferito e il suo cameraman ucciso nell’attacco di un
drone israeliano durante un reportage sulla città di Khan Younis. Nel fine
settimana, la tragedia si è ripetuta quando un altro drone israeliano ha preso
di mira un’auto che trasportava un gruppo di giornalisti in missione vicino a
Rafah, lungo il confine di Gaza con l’Egitto. L’attacco ha ucciso due
giornalisti palestinesi: suo figlio, Hamza al-Dahdouh, e Mustafa Thuraya.
Il festival Visa pour l’Image è nato 35 anni fa come riconoscimento del valore del fotoreportage professionale. Oggi viviamo in un’epoca caratterizzata da “fake news”, da intelligenza artificiale senza regole e il fotogiornalismo deve fare i conti con risorse economiche sempre le scarse; eppure gioca un ruolo essenziale fornendo strumenti di comprensione del mondo e della società in cui viviamo.
All’inizio di settembre, la città di Perpignan diventa la capitale del fotogiornalismo con un festival che si rivolge al grande pubblico: ventisei mostre allestite in siti dal fascino particolare.
La sera, al Campo Santo, le storie vengono proiettate su uno schermo gigante.
Perpignan: 31 agosto – 15 settembre 2024
Paula Bronstein / Getty Images.
Un mondo in subbuglio
Nel corso della sua carriera di oltre quattro decenni Paula Bronstein ha vissuto
i profondi cambiamenti del fotogiornalismo; oggi, all’età di 70 anni, mostra ancora
lo stesso impegno degli inizi nel raccontare le storie delle persone. E’ stata
testimone degli orrori delle guerre e della devastazione dei disastri naturali.
Il suo lavoro su Ucraina e l’Afghanistan trasmette la resilienza, il coraggio e
la speranza di coloro che hanno perso tutto.
“Un uomo sfida un carro armato, solo nella grande piazza Tienanmen: è la sfida alla tirannia. Bambini terrorizzati scappano da un attacco al napalm: la guerra deve finire. Due politici di spalle, uno tedesco l’altro francese, sono ripresi mano nella mano: è l’Europa personificata.
Queste foto hanno dato un significativo contributo alla storia e rimarranno per sempre nei nostri cuori. Il fotogiornalismo contribuisce all’esercizio della democrazia: con la sua attività di informazione aiuta le persone a sviluppare un proprio approccio critico
Pierre Conte Presidente dell’Associazione Visa pour l’Image
Pierre Faure / Hans Lucas. Ai
margini della società francese
Pierre Faure ha esplorato le situazioni di povertà della Francia; nel 2015 si è
recato in diverse regioni e ha trascorso da 12 a 18 mesi in ognuna di
esse, costruendo relazioni personali basate sulla fiducia e scattando
fotografie che trasmettono il senso di mistero delle cose non dette.
Hugh Kinsella Cunningham. Sfollati
per sfuggire ai ribelli dell’M23
Premio Umanitario Visa d’or 2024 – Comitato Internazionale della Croce Rossa
(CICR)
Nell’area orientale della Repubblica Democratica del Congo il conflitto tra le
forze governative e il movimento ribelle M23 ha costretto più di un milione di
civili ad abbandonare le proprie case e a cercare rifugio nei capi degli
sfollati. Le Forze Armate della RDC combattono i ribelli e il conflitto ha
raggiunto un punto critico: i combattimenti stanno colpendo anche i civili e i campi
profughi uccidendo decine di persone
Ivor Prickett / New York Times. Guerra sul Nilo; il Sudan diviso e in guerra
La guerra in Sudan infuria da oltre un anno. Milioni di persone sono sfollate e molte migliaia uccise, ma il loro numero è destinato a crescere con l’aumentare dei combattimenti, mentre la carestia incombe. All’inizio di quest’anno, per conto del New York Times, il fotografo Ivor Prickett e lo scrittore Declan Walsh hanno ottenuto a fatica il permesso di accedere alle zone del paese controllate dal governo e hanno raccontato la devastazione di un paese in ginocchio.
Da 35 anni Canon è sponsor di Visa pour l’Image Canon rende omaggio al reportage sovvenzionando due progetti e dando la possibilità di accedere al festival a un gruppo di 25 talenti emergenti grazie al suo Student Development Programme.