Lindy Hop © Maurizio Beucci - Sto osservando la sala quando a un tratto ho un colpo di fortuna; la ragazza, bravissima ballerina, si mette a danzare e vengo subito attratto dal vestito a pois svolazzante: inizio a scattare. La scena dura poco, dopo cinque minuti la ragazza smette di ballare, ma nel frattempo ho potuto fare diversi scatti anche se alcuni sono un po’ sottoesposti perché non è facile lavorare con il flash in manuale su un soggetto che si muove freneticamente. Il mio interesse è per il vestito e infatti nella sequenza le “taglio quasi sempre la testa”; mi viene in mente quella T-Shirt con la scritta “I shoot people and sometimes chop their heads” Credo fossimo nel periodo dei talebani.
“Lindy Hop è nato così. Cenavo spesso al Torino Jazz Club tanto che a un certo punto cominciai a mangiare prima dell’apertura con i ragazzi che gestivano il locale; era molto divertente, stavo qualche ora al bancone a chiacchierare con i visitatori e avevo sempre la mia Leica al collo, una Monochrom.”