Come sempre quando si parla di “presentazione europea Sony” sappiamo cosa ci attenderà: una prova prodotto in qualche luogo remoto del globo.
Ma non stavolta. Stavolta giocavamo in casa, nella splendida cornice di Stresa. Siamo stati quindi mossi, oltre che dalla curiosità di provare le due nuove ottiche grandangolari di cui parleremo più approfonditamente su Tutti Fotografi, anche da una punta di orgoglio.
Ogni presentazione che si rispetti parte da lontano, dai dati di mercato. I dati GFK portati alla nostra attenzione mostravano solo il dato vendite della Germania, Paese vicino e preso da spunto molto spesso per valutare l’andamento del settore: solitamente infatti, nel giro di massimo un paio di anni, quello che accade in Germania si riflette anche negli altri Paesi. Noi siamo sempre un po’ in rincorsa, ma ci arriviamo. Beh, i dati: erosione del marchio Nikon (col quale è in pareggio), avvicinamento al marchio Canon. Non sono nominati direttamente, ma il concorrente 1 (graficamente linea rossa) e il concorrente 2 (graficamente linea gialla) lasciano poco spazio all’immaginazione. Nulla di nuovo insomma, sono informazioni che avevo già trattato in questo post e che già erano di dominio pubblico. Questa battaglia di mercato è sorretta da un fumus: l’innovazione del settore è inarrestabile e, prima o poi, le nuove tecnologie soppianteranno le vecchie se le vecchie non si mettono al passo coi tempi. Iconograficamente questo messaggio è tutto nel video che dà inizio alla conferenza e che paragona la Formula 1 alla Formula E, speculare ma con auto elettriche: il cambiamento avanza ma bisogna saper cambiare nel modo giusto. Altro messaggio intrinseco è quello della possibilità di scelta, data una parità di mezzi: nessuno dice che la Formula E sia meglio della Formula 1, sono due concetti di auto diversi dalle simili prestazioni e che possono coesistere, quindi starà allo spettatore la scelta di cosa guardare sapendo che entrambe le monoposto viaggiano a 300Km/h. Personalmente sono d’accordo negli intenti, non però con l’esempio portato: sono favorevolissimo al miglioramento portato dalle mirrorless, un po’ meno da quello portato dalla Formula E..sono un nostalgico, almeno in quanto a motori.
Ma torniamo a noi. Sony A9 l’avevamo già provata al momento del lancio ufficiale a Londra: i focus sono stati la raffica e la messa a fuoco e ne siamo stati impressionati fin da subito. Ma in settimana Sony ha presentato anche due nuove ottiche grandangolari molto spinte, FE 16-35mm f/2.8 GM ed FE 12-24mm f/4 G. Vediamo un po’.
La prova di scatto è stata eseguita tutta con A9. Per l’occasione, sapendo le potenzialità della macchina e sapendo che l’avremmo avuta a disposizione per tutta la giornata, abbiamo deciso di utilizzare l’impugnatura verticale opzionale, che permette l’alloggiamento di una doppia batteria. Due rapide considerazioni: tale conformazione penalizza di certo la portabilità in quanto a dimensioni, non a peso, ma premia l’autonomia. In un’intera giornata di scatto non abbiamo quasi intaccato la riserva della seconda batteria, per cui un pieno voto a favore. Unica accortezza: inserite il blocco del pulsante di scatto sul vertical grip, altrimenti è facile possiate trovarvi che migliaia di foto a caso non volute. I due obiettivi stupiscono, anche nel prezzo. Ma si sa, la qualità si deve pagare e questi due grandangolari al primo impatto sembrano avere una resa da ottica fissa, cosa non automatica quando si parla di zoom anche se non hanno un’escursione esagerata. Di ottimo c’è sempre lo sfocato, caratteristica di punta per il GM ma piacevolissima sorpresa anche per quanto riguarda il G e soprattutto la nitidezza fino ai bordi.
Costerà € 2000 e non sarà proprio per tutte le tasche, ma continua il filone degli obiettivi Sony G “dall’effetto wow” dopo il recente annuncio dell’85mm che abbiamo provato poco tempo fa. Chiariamoci: non siamo a quei livelli, anche perché in questo caso l’apertura è f/4. L’ottica tuttavia si comporta bene in svariate situazioni. A prima vista, ma saranno le misurazioni del laboratorio a venirci in soccorso, la distorsione sembra davvero contenuta e ridotta al minimo, ma bisogna starci attenti: la fotocamera deve essere sempre in bolla, è facile sbagliare quindi bisogna prenderci un po’ la mano facendo qualche scatto di prova. Non sembra estremamente luminoso sulla carta ma in esterni si comporta bene senza troppa fatica. Nella fotografia di interni perde invece qualcosina risultando un po’ buio. Pesa poco e non ingombra tanto ma ha una lente davvero importante per cui bisognerà prestare molta attenzione al come lo si trasporta. Come il corpo della macchina alla quale si fisserà, è resistente a polvere e spruzzi per cui è “maltrattabile”.
Completa il trittico delle ottiche luminose di qualità che coprono un range focale totale che va dai 16mm ai 400mm: G Master è la risposta a chi cerca qualità e sfocato circolare. Non da meno questo 16-35mm, anche lui dalla qualità da obiettivo fisso e dalla stupefacente versatilità. L’ottica non è solo indicata per la fotografia di paesaggio o di interni, bensì anche per la street e il ritratto dalla breve distanza. Grazie all’apertura f/2.8 possiamo dire che dà il massimo sul far della sera, regalando immagini fedeli alla realtà. Come si può anche notare, non perde il caratteristico bokeh della serie GM piacevolmente circolare, non soffre il controluce e anche in condizioni di luce mista si comporta egregiamente.
In conclusione? In conclusione siamo di fronte ad una macchina professionale che raramente perde un colpo, ma questo già lo sapevamo. I nuovi grandangolari sono ben costruiti e molto nitidi. Punto di forza di FE 12-24mm f/4 G è la distorsione contenutissima, con la macchina in bolla quasi inesistente; unica pecca la scarsa luminosità. Punto di forza di FE 16-35mm f/2.8 GM è la versatilità, un’ottica che si sa adattare a moltissime situazioni di scatto differenti.