Il progetto di sorvolare la nuova base militare russa a Kuolayarvi è adrenalinico, ma troppo pericoloso: meglio ricorrere all’intelligenza artificiale!
Questa storia nasce quando Nika Hakkinen, mio amico e collega finlandese, mi telefona agli inizi di gennaio e mi propone di fare insieme un reportage-scoop. O meglio, lui fa il fixer che organizza tutto, mentre io vado e scatto: poi ci divideremo il ricavato della vendita delle foto.
Nika ha infatti avuto la notizia certa che i russi stanno costruendo una nuova base militare a pochi chilometri dalla frontiera finlandese e la Finlandia è appena entrata nella NATO!
Secondo Nika il rischio che i russi si accorgano di essere fotografati è nullo (tanto sono io a essere lì, non lui). In pratica dovrei sorvolare per pochissimi minuti la zona della nuova base militare in costruzione, scattare tutto quello che riesco e ritornare a precipizio in Finlandia!
Nika ha un pilota esperto e, a sentir lui, è il volo è facile.
Io accetto e vado a Helsinki, dove aspetto una finestra meteo favorevole; volo a Kuusamo dove c’è in attesa Paavo Nurmi, il istruttore pilota (forse anche contrabbandiere) e proprietario di un Cessna 182 marca OH-TIBI: ci presentiamo con una vigorosa stretta di mano, in cui rischio di perdere le dita… indispensabili per impugnare la fotocamera e scattare!
Pianifichiamo il volo: partire appena c’è luce e, dopo il decollo, puntare a Nord per circa 38 miglia (che in tempo di volo sono circa 30 minuti) fino al villaggio di Kelloselka; qui si intercetta la strada statale N° 82 e, puntando a Est, la si segue fino alla frontiera con la Russia, scendendo a 100 piedi di quota (30 metri).
Kuolayarvi, il paesino dove i Russi stanno costruendo la base, dista circa 2 miglia, per un tempo di volo di circa un minuto: basta girare di 180° sull’obiettivo, scattare e poi tornare a tutto gas nei sicuri cieli finlandesi.
Durante il volo vedo sotto di noi solo un’immensa foresta senza neanche una casa e, spero, senza soldati russi a spiare le nuvole. L’adrenalina comincia a crescere quando vedo la strada N° 82. Paavo, con l’occhio al GPS, mi dice che siamo entrati in Russia e di stare pronto a fotografare: vediamo la base, dove c’è già qualche carro armato, e io inizio a scattare come un matto.
Paavo vira e, come si dice a Milano, “pigia sull’acceleratore”: il confine è a circa 2 miglia, ma a me sembrano duemila chilometri; lo attraversiamo, tiriamo il fiato e torniamo verso Kuusamo.
Vero o falso?
Quello che avete letto è frutto della mia fantasia e della mappa della Finlandia di Google Maps; le foto invece le ha create un programma di AI (intelligenza artificiale) gestito da Lallo Mari che ha creato le immagini nel giro di dieci minuti, digitando nel malefico programma le parole: neve, base militare, case, strada, carro armato.
Questa deepfake news l’ho realizzata senza scopo di lucro ma per dimostrare come ormai la verità fotografica non è più una certezza.
Proprio alcuni giorni fa dei farabutti si sono divertiti a trasformare con la AI, la bella e brava Taylor Swift in una volgare pornostar, mentre il primo ministro britannico Sunak è finito in rete con varie deepfake photo e filmati in cui dice cose assurde.
Tempo fa giravano in rete foto di Trump e di Papa Francesco realizzate con l’AI in situazioni tanto folli, da apparire chiaramente degli scherzi, ma con la stessa facilità si possono anche fare delle mascalzonate. In questo i troll russi sono maestri, basta ricordare cosa hanno fatto a Hillary Clinton durante le elezioni USA 2016 vinte da Trump, e allora non c’erano i programmi di AI per generare fotografie … altrimenti chissà cosa avremmo visto!
Ci sono però anche lavori belli e onesti, come le foto della campagna stampa Moncler che abbiamo pubblicato su Progresso Fotografico #74 lo scorso anno in cui i modelli con le giacche a vento erano state realizzati con la AI e un meraviglioso lavoro di Photoshop.
Ricordo anche il fotografo tedesco Boris Eldagsen che ha preso tutti in giro creando una foto con AI e vincendo il concorso Sony World Photography Awards; poi da persona seria ha rifiutato il premio e ha spernacchiato tutti.
L’ultimo smartphone Samsung ha installato un programma di AI che permette di modificare le foto al momento.
Tutto questa “intelligenza artificiale” mischiata alla fotografia, mette paura e dovrebbe essere controllata e regolamentata in maniera drastica! Altrimenti per avere certezze si dovrebbe tornare ai vecchi rullini in pellicola!
Se Sony, Canon, Nikon e Leica stanno lavorando per “certificare” gli scatti, occorrerà però che i picture editor non vogliano accreditare falsi “scoop”.
Testo e foto di Guido Alberto Rossi