La controffensiva inglese in Nord Africa travolge le truppe italiane. La guerra contemporanea è tutta di movimento e gli Italiani non hanno i mezzi per farla.
A settembre uscirà il primo numero dei libri Zoom Archives, editi dalla nostra rivista Zoom con fotografie mai viste degli archivi di stato americani, tedeschi e e polacchi. I testi descrivono l’evoluzione della guerra in uno stile giornalistico, scene di vita, i protagonisti.
Diretta da Paolo Namias e curata da Alessandro Luigi Perna – giornalista, appassionato di storia ed esperto di fotografia – la nuova iniziativa ha come obiettivo entrare negli archivi di istituzioni pubbliche, agenzie, musei, associazioni, case editrici, privati, fotografi e aziende con l’intento di valorizzare i “gioielli artistici” della fotografia che conservano, proponendoli sia ai più giovani, sia agli addetti ai lavori.
Qui un capitolo dedicato alla guerra in Africa che mise di fronte il generale Rommel a quello inglese Montgomery.
La controffensiva inglese in Nord Africa travolge le truppe italiane. La guerra contemporanea è tutta di movimento e gli Italiani non hanno i mezzi per farla; per limitare i danni e i prigionieri sono costretti a fuggire inseguiti dal nemico. La Gran Bretagna dimezza in un colpo solo la colonia di Libia prendendosi la Cirenaica. A Roma non resta che bussare a Berlino di nuovo.
La Germania manda quello che diventerà il celebre Afrikakorps. A comandarlo è il Generale Erwin Rommel, che passerà alla storia del Conflitto come la Volpe del Deserto per la sua maestria in battaglia. L’Asse a questo punto ha le risorse mentali e materiali per rimettersi in marcia con destinazione Egitto e travolge a sua volta gli Inglesi fino a Tobruk, ai confini orientali della Libia. È solo una delle puntate della serie.
Nell’inverno 1941–1942 i Britannici finiscono di leccarsi le ferite e ripartono alla volta di Tripoli. Il tira e molla tra gli avversari non produce nessuno scontro definitivo. L’unica battaglia che fa la differenza è quella di El Elamein dell’agosto 1942, che stabilizza il fronte.
Nel frattempo, nel resto del Medio Oriente la Gran Bretagna si gioca una partita poco conosciuta: quella per assicurarsi il petrolio iraniano, quello iracheno e il porto di Haifa dove convogliarlo e caricarlo sui mercantili di Sua Maestà. I nazisti, infatti, sono bravi a soffiare sul fuoco del nazionalismo persiano e arabo. L’obiettivo è spingere Iran e Iraq a passare dalla loro parte in nome dell’anticolonialismo. L’operazione riesce: Teheran si dichiara neutrale e in Iraq scoppia una rivolta armata che porta al potere una fazione filonazista.
Il gioco per Berlino sembra fatto, ma è solo un’impressione. L’Iran è invaso da Britannici e Sovietici e lo Scià abdica in favore del figlio, che conferma la sua alleanza con la Gran Bretagna. I nuovi governanti dell’Iraq sono tirati giù dai loro scranni dalle cannonate inglesi e il Paese torna a essere la pompa di benzina di Londra.