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Sony ZV-E1

Anteprima: Sony ZV-E1, la V-Log camera per il one man band

Sony amplia la gamma delle V-Log camera presentando l’ammiraglia della linea: ZV-E1 ha lo stesso form factor tipico delle ZV ma al suo interno battono un sensore Full Frame da 12 Mpxl e un chip di Intelligenza Artificiale che permette tante nuove funzioni automatiche.

Francesco Carlini | 29 Marzo 2023

Il V-Log sembra sempre più al centro dei progetti Sony, tanto che per la strada nel corso degli anni abbiamo perso, o ormai dato per perse, le varie A6000 ed RX100. Difficile poter intravedere in futuro un loro aggiornamento, anche se in molti ancora ci sperano (me compreso). Di contro è stata messa in piedi da zero una vera e propria linea completa di modelli per le nuove generazioni che fanno dell’esposizione in prima persona un vero e proprio filone narrativo. La camera è sempre puntata su di loro o sul prodotto di cui parlano, raccontando storie ed esperienze in prima persona su Instagram, Tik Tok e Youtube.

Cavalcando queste uove esigenze di comunicazione Sony mette a disposizione ben quattro modelli che li accompagnano nel loro percorso: dalla entry basilare ZV-1F alla versatile dotata di zoom ZV-1 con sensore da 1″, alla creativa ZV-E10 APS-C fino ad arrivare alla nuovissima ZV-E1, la top di gamma Full Frame. Molto semplice da inquadrare quanto difficile da posizionare nel panorama completo dell’offerta giapponese. O forse no.

ZV-E1 è costruita su quattro pilastri: le forme delle ZV, la praticità di A7C, le specifiche di A7S III e il chip AI di A7R V. In ambito video si vengono quindi a creare tre filoni separati: A7S ibrida foto/video, ZV per i content creator ed FX per i veri e propri filmmaker. Immagino che la domanda più gettonata possa essere: “Ma quindi quali sono le differenze tra A7S III e ZV-E1? Perché dovrei prendere l’una piuttosto che l’altra?”. Relegare un simile modello alla sola “nicchia” del V-Log sembra molto riduttivo: al netto delle similutudini, le differenze con A7S III sono comunque molto molto importanti. Ciò che manca alla nuova nata rispetto alla prima sono un mirino EVF super definito, una più lunga autonomia di registrazione, un doppio slot CFexpress e un output Raw 16-bit tramite HDMI di tipo A. Per il resto sono quasi del tutto identiche, a prescindere dalle forme, per cui credo che anche i videomaker professionisti potrebbero guardarla con tanto, tantissimo, interesse.

Ha anche qualcosa in più, le frecce al suo arco sono di tutto rispetto e si possono riassumere con una dicitura: AI. Il chip di Intelligenza Artificiale di cui è dotata, lo stesso della A7R V, sblocca alcune funzioni automatiche come l’Auto Framing e il Framing Stabilizer per poter centrare ed inseguire il soggetto su tutta l’inquadratura registrando solo la porzione di fotogramma interessato dalla sua presenza. Addio quindi al secondo operatore sul campo, largo al one man band. Senza dimenticare ovviamente le scorciatoie tipiche di questa gamma di modelli, quali Bokeh Switch e Product Showcase. Insomma, è una foto/videocamera che basa le sue fortune su tanti automatismi tra i quali il Digital Crop anche sulle ottiche a focale fissa e su un’interfaccia Cine Like con tante nuove opzioni creative, ideali per chi vuole un video perfetto già alla prima ripresa e pronto ad essere dato in pasto alle piattaforme streaming o in diretta.

Sony ZV-E1: specifiche

A livello prettamente tecnico, A7S III e ZV-E1 sono una copia carbone. Il sensore è un BSI CMOS Full Frame da 12 Mpxl con 15 stop di gamma dinamica, gamma ISO da 80 a 102400 espandibile fino a 409600, sistema AF da 759 punti a rilevamento di fase/contrasto, processore Bionz XR. Simili, invece, le proprietà video: XAVC-S HS 4K (Long GOP) H.265 60/24p in 4:2:2 10 bit fino a 200 Mbps (fino a 100 fps in 4:2:2 10 bit a 280 Mbps su A7S III), XAVC-S S 4K (Long GOP) H.264 60/30/24p in 4:2:2 10 bit fino a 140 Mbps (fino a 100 fps in 4:2:2 10 bit a 280 Mbps su A7S III) e XAVC-S I 4K (All-Intra) H.265 60/30/24p in 4:2:2 10 bit a 600 Mbps (fino a 50 fps in 4:2:2 10 bit a 500 Mbps su A7S III).

Cosa le manca quindi? Come anticipato poco sopra non si può uscire tramite HDMI verso un SSD esterno e registrare in Raw 4K 16 bit, Sony ha una collaborazione con Atomos ma non per questo modello evidentemente. Come vedremo successivamente quando parlerò del design, a ZV-E1 manca ovviamente un mirino da 9.44 milioni di punti e il supporto alle schede CFexpress di tipo A. Inoltre qui la registrazione non è illimitata.

Sony ZV-E1: design

Esternamente ZV-E1 è molto simile a ZV-E10. A dire il vero guadagna il primato di modello Mirrorless Full Frame più piccolo e leggero scalzando dal podio A7C: 121 x 72 x 54mm. Sulla calotta troviamo la slitta digitale, la griglia per il microfono a tre capsule direzionale, la levetta di switch Foto/Video/S&Q, il pulsante Rec e una ghiera personalizzabile; poco avanti, sull’impugnatura, il pulsante di scatto con coassiali lo switch On/Off e la levetta per il Power Zoom e il tasto Bokeh Switch.

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Sony ZV-E1

Il posteriore è dominato dal display da 3″ con al fianco i tasti C2, Fn, Play, Cestino e la ghiera dei modi. Il tasto Menù è invece incastonato nello scalino ra la calotta e il monitor. C2 però è una novità rispetto alle ZV precedenti: è preimpostato con la funzione Step Zoom. In poche parole, a diffrenza di quanto accade con la Zoom Lever che permette un avvicinamento fluido al soggetto, premendo questo tasto si andrà automaticamente in fattore di crop 1.5x, 2x e 4x.

Sul lato sinistro ci sono poi tre sportellini: quello superiore contiene il jack microfono e la porta USB-C, il secondo lo slot per scheda SD, quello inferiore la micro HDMI e il jack per le cuffie.

Sony ZV-E1: novità legate all’AI

Innegabile che le novità provengano tutte, o quasi, da quello stesso chip AI montato anche su A7R V e che determina la Human Pose Estimation, ovvero la possibilità di capire di essere in presenza di un soggetto umano e di stabilire con precisione dove siano collo, spalle, gomiti, polsi, anche, ginocchia e caviglie di una persona. Grazie al machine learning la macchina, partendo dall’analisi della postura, è in grado di stabilire la posizione degli occhi anche se il soggetto è di profilo o se il suo volto è coperto da occhiali da sole o da copricapi di vario genere e dimensioni, anche quando si volta e dà le spalle al fotografo. Questo nuovo AF sorride al fotografo di passerella e di moda ma ancor di più al videomaker, sicuro di tenere traccia di ogni movimento del suo protagonista.

Su ZV-E1 però gli algoritmi AI in video sono sfruttati in maniera diversa e vanno a sbloccare due nuove modalità di Framing automatico. La prima si chiama Framing Stabilizer ed è, come suggerisce il nome, un’opzione di stabilizzazione che va ad aggiungersi alle digitali Active e Dynamic Active e che si attiva selezionando un’apposita voce di menù. Partendo dalla Human Pose Estimation, e quindi dopo aver riconosciuto il soggetto che si sta riprendendo, il sistema lo inquadrerà all’interno di una cornice che ne seguirà i movimenti lungo tutto il campo inquadrato. A display si vedrà l’intera scena ripresa e il frame che circonda il soggetto ma il file video che verrà salvato sarà solo la porzione interessata. L’utilità di questa funzione è in realtà doppia: da una parte si avrà una maggior stabilizzazione, andando ad escludere tutto ciò che rimane fuori dal frame; dall’altra il videomaker avrà la certezza di avere il soggetto inquadrato sempre al centro del fotogramma anche durante una sessione di ripresa in movimento.

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Sony ZV-E1 – Dati di scatto: 1/320s – F4 – ISO 80

La seconda si chiama Auto Framing e, sempre in maniera automatica, permette al vlogger di stringere sul soggetto principale e tenerlo in una posizione prominente. Come per il Framing Stabilizer anche questa voce si attiva da menù, inoltre qui si potrà scegliere la dimensione della porzione del frame: piccolo che inquadra solo il volto, medio per il mezzo busto, grande per la figura intera. Inoltre ci sono 4 modalità differenti tra cui scegliere: Avvio automatico, Avvio con inseguimento, Avvio temporizzato dopo 15 o 30 secondi. Anche qui a display si vedrà la scena nella sua interezza ma il file video che verrà salvato sarà solo la porzione compresa nel frame. La particolarità è che con Auto Framing si potrà cambiare il soggetto all’interno del frame selezionandolo con il dito sul display posteriore: a questo punto la cornice passerà dal primo al secondo soggetto e, quando questo sarà uscito di scena, tornerà automaticamente sul primo. Grazie a questa nuova funzione in determinati casi si potrà fare a meno di un secondo operatore: ad esempio il vlogger che lavora da solo potrà posizionare la fotocamera su un treppiede e far partire il video con la sicurezza che il sistema andrà a stringere su di lui in automatico.

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Sony ZV-E1 – Dati di scatto: 1/30s – F4 – ISO 200

Sony ZV-E1: Cine V-Log

Perché non registrare anche in formato cinema? Già, perché una Mirrorless votata al video non dovrebbe farlo? Su ZV-E1 c’è una nuova modalità, questa volta slegata dalla AI, chiamata Cine V-Log richiamabile sia dal menù sia soprattutto da display, dove è presente una piccola icona. Una volta selezionata cambierà tutto: l’aspect ratio del monitor passerà al formato Cinema Scope 2.35:1, il frame rate ai 24p e si potranno selezionare diversi profili video professionali.

Cine V-Log permette a tutti, anche a chi non è smaccatamente un professionista, di produrrre video in formato cinema direttamente in camera. È tutto molto semplice anche grazie alla disponibilità di una combinazione di profili fatta da 5 look e 4 mood (o così li chiama Sony). I primi sono il classico S-Cinetone e altri quali Clean, Chic, Fresh e Mono; i secondi sono filtri di gradazione della tonalità: Auto, Gold (caldo), Ocean (freddo) e Forest (vintage). A parte il profilo Mono, tutti gli altri sono abbinabili liberamente in modo tale da avere un parco di 17 opzioni video differenti.

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Sony ZV-E1 – Dati di scatto: 1/80s – F4 – ISO 400

Sony ZV-E1: conclusioni

Non sono uno Youtuber, anche se ogni tanto faccio video. Non sono un creator. Non sono neanche un Vlogger. Ho trascorso pochi giorni con ZV-E1 e ho ricercato più volte il mirino dove in realtà non c’è mai stato (probabilmente destando la sana ilarità di chi mi ha visto fare una cosa simile, come se fossi un vero e proprio sprovveduto). Ma una cosa è certa: già al primo sguardo si capisce che è il modello perfetto per quel mestiere. Gli algoritmi AI sono sfruttati in maniera intelligente, permettono a chi punta l’obiettivo su di sé di avere tra le mani una videocamera completa, sicura ed affidabile. Le due opzioni di Framing sono effettivamente una vera e propria svolta per chi lavora in solitaria, la nuova interfaccia a display è comodissima e permette di avere tutto a portata di dito, la modalità Cinema Scope può trasformare chiunque in un “regista in erba”. ZV-E1 fa degli automatismi la sua forza e non è certo un male dato che sono supportati dalle qualità di un sensore e un processore che hanno fatto e tuttora fanno le fortune di un modello ibrido come A7S III. In più ammetto che è la prima ZV che si fa usare bene anche in modalità fotografica, anche rispetto a ZV-E10 data la più ampia superficie. Forse definirla una V-Log camera è alquanto riduttivo.

Nonostante le perplessità iniziali, mi ritrovo in questa divisione di prodotto. A7S III rimane la prima opzione ibrida per i freelance professionisti che hanno bisogno di foto e video di qualità superiore mentre ZV-E1 per i Vlogger indipendenti che fanno del video il loro medium principale. La loro convivenza non genera confusione.

Sony ZV-E1 sarà disponibile a reve ad un prezzo di € 2700 solo corpo o di € 3000 in kit con FE 28-60mm.


In questa gallery le foto fatte con Sony ZV-E1 ed FE 20-70mm F4 G:


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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