Inaugurata la 25esima edizione di Paris Photo, la più grande fiera d’arte internazionale dedicata al medium fotografico. Ecco che cosa troverete.
Paris Photo 2022 è veramente una edizione ricca di immagini interessanti. Nel settore principale, come di consueto, ci sono molte fotografie dei grandi maestri, quelle che abbiamo studiato e sulle quali sono stati versati fiumi d’inchiostro. Ma c’è molto di più.
Appena entrati, uno dei primi stand che si incontrano è dedicato all’artista poliedrica ORLAN (galleria Ceysson & Bénétière) che, per esprimersi al meglio, utilizza diverse tecniche e materiali, tra cui le biotecnologie, l’intelligenza artificiale, la chirurgia plastica, la cultura delle sue cellule, la stampa 3D o..la fotografia. “Non sono legata a nessun materiale o tecnologia, vecchia o nuova”, spiega, “Cerco di dire cose importanti per il mio tempo, mettendo in discussione i fenomeni sociali. Ho lavorato molto, soprattutto all’inizio, fotografando me stessa. Quindi ho tanti lavori fotografici nel mio background. Soprattutto perché la performance, l’effimero, dipende molto dalla fotografia, dal video, dalla traccia.” Tra gli artisti che l’hanno ispirata si contano Herbert Bayer, Claude Cahun, Hannah Höch, Leigh Bowery, Diane Arbus.
“Considero il corpo come il prodotto di forze e discorsi corporei. Il corpo è sempre politico”
ORLAN
Tra i molti espositori, per l’esattezza 183, alcune gallerie spiccano per una scelta estremamente raffinata. Fahey Klein di Los Angeles, per esempio, espone una selezione di immagini fine anni ‘80 / inizi anni ‘90 di Herb Ritts, Peter Lindbergh, Bruce Weber e altre fotografie più recenti di Ruven Afanador.
L’olandese Flatland mette in mostra un imponente Golden Cake Hat di Hendrik Kerstens e opere di altri artisti, tra cui Paolo Ventura, Erwin Olaf e Martin Usborne con il suo ritratto di Hector della serie The SIlence Of Dogs In Cars. Stanley Wise, di New York, accosta con abilità Bert Stern, Ellen Von Undwert, Lillian Bassman e David Bailey. Howard Greenberg, altro gallerista di New York, porta un incredibile assortimento di grandi maestri: Arnold Newman, Walker Evans, Mary Hellen Mark, Vivian Maier, Saul Leiter, Irving Penn, Jacques Hernri Lartigue, Alfred Eisenstaedt, Sara Moon, Gordon Parks.
Tra le proposte interessanti che non puntano sui nomi del passato c’è Loft Art di Casablanca che espone il giovane talento marocchino Mous Lamrabat, la cui mostra attualmente in corso al Foam di Amsterdam ha dovuto prorogare oltre la data prevista di chiusura per il grande successo di pubblico.
Oggi, come avevo già anticipato nell’articolo pubblicato 10 giorni fa, cominciano anche le conferenze e gli incontri con i fotografi per autografare i libri e gli appuntamenti sono tantissimi. Rossy De Palma – la madrina di Paris Photo 2022 – invece non sarà presente, ma ha registrato un video per spiegare come ha selezionato le 25 opere e perché sono le sue preferite tra quelle in mostra.
Per chi non ha in programma una gita nella capitale francese, niente paura: Paris Photo si può visitare anche online! Per chi – invece – ha deciso di fare una puntatina di persona, non può lasciarsi scappare le mostre organizzate al di fuori di Paris Photo. Sono moltissime e quasi tutte (ma non tutte) sono segnalate da Photo Saint Germain e Photo Days Paris. Eccone qualcuna.
I pretini di Mario Giacomelli
fino al 10 dicembre 2022
Galerie Berthet-Aittouarès
14 rue de Seine 75006
martedì – sabato 11:00 – 13:00 e 14:30 – 19:00
La celebre serie è stata esposta per la prima volta nel 1963 alla Photokina di Colonia, nel 1967 ha poi inaugurato la collezione di fotografie al MoMA di New York per decisione di John Szarkowski. Le immagini sono state scattate nel 1962 nel seminario di Senigallia e da subito hanno incontrato il favore del pubblico per il loro spirito giocoso e l’impatto grafico essenziale. In mostra ci sono 35 stampe vintage, alcune della quali inedite.
La galleria Berthet-Aittouarès si occupa di Giacomelli dal 2001. In occasione di questa mostra è stato rintracciato uno dei seminaristi ritratti, Gianfranco, che all’epoca degli scatti aveva 16 anni. Una sua intervista verrà proiettata oggi in anteprima e c’è molta attesa perché per la prima volta uno dei “pretini” svelerà – dal suo punto di vista – la genesi delle famose fotografie.
Fête Au Palace: les années 80 mises en lumière
Fino al 21 gennaio 2023
Galerie Harcourt, Studio Harcourt Paris
6 Rue de Lota, Paris 75016
martedì – sabato 11 :00 – 17-30
Feste al Palace: gli anni ’80 sotto i riflettori è una mostra di fotografie realizzate da Arnaud Baumann tra il 1978 e il 1983 nel mitico nightclub parigino. Si tratta di immagini perlopiù inedite, scattate con Leica e pellicola Kodachrome. Le Palace era un luogo unico per le leggendarie notti della capitale francese che hanno visto nascere mode e modi grazie alla frequentazione di un pubblico cosmopolita e stravagante. Fête Au Palace non è solo una mostra, è anche un libro nato grazie al contributo di tutti coloro che hanno voluto vedere concretizzarsi un’importante testimonianza del nostro tempo con le fotografie di Baumann.
È possibile acquistare il libro sul sito di Collection Des Photographes. Lo spazio espositivo è uno dei templi della fotografia francese. Gli studi Harcourt sono noti per avere ritratto tutte le vedette e gli attori degli anni ’50 e ’60 o anche per avere eseguito ritratti privati con lo stesso stile. Un bianco e nero sofisticato e inconfondibile che utilizza più punti luce per ottenere quei volumi e quell’impatto particolare.
Moments, istantanee e polaroid di Andy Warhol
fino al 19 novembre 2022
Galerie Chenel
3 Quai Voltaire 75007
lunedì – venerdì 10:00 – 19:00, sabato 14:00 – 19:00
Una delle rare occasioni di osservare da vicino alcune delle stampe fotografiche ai sali d’argento e polaroid della collezione Jim Hedges che comprende oltre 5000 foto scattate da Andy Warhol.
Le immagini in mostra non sono molte, ma rare. Sono le istantanee che il re della pop art scattava al posto di prendere appunti, oppure le polaroid che utilizzava come originale per realizzare le sue serigrafie. Si tratta di una produzione fotografica davvero consistente, oltre 130.000 istantanee e 20.000 polaroid. Andy Warhol aveva incrementato l’uso della macchina fotografica dopo che uno studio di Hollywood gli aveva fatto causa nel 1967 per violazione dei diritti d’autore. Prima di quella data, infatti, i suoi ritratti di celebrità erano spesso ricavati da fotogrammi di pellicole cinematografiche o da fotografie pubblicate sulle riviste. Alla galleria Chenel, tra l’altro, un polaroid che ritrae Martha Graham.
PARIS PHOTO
10 – 13 Novembre 2022
Dalle 13:00 alle 20:00 (domenica chiude alle 19:00)
Grand Palais Ephémère, place Joffre, 75007 Paris
ONLINE VIEWING ROOMS
dal 9 al 13 novembre, ingresso libero