Sony presenta oggi un nuovo modello Cinema Line, la base sulla quale si staglia la piramide che porta alla Venice 2: FX30 è pensata per i creator “alle prime armi”, i semi professionisti o i professionisti del futuro.
Ormai lo abbiamo capito, non esistono più i classici videomaker focalizzati solo sulla classica ripresa. Anzi, esistono ma sono il gotha del professionismo: sono quelli per cui sono state create le Venice, che lavorano nelle produzioni cinematografiche. Il mondo dei più giovani ha un’altra definizione che è quella di “creator”: in fin dei conti non si discosta molto dalla classica accezione “videomaker” ma si addice di più a tutti quelli che creano contenuti su, e per, più piattaforme differenti. I feedback pervenuti in Sony hanno però evidenziato un gap che intercorre tra queste due macroaree, fatto di limitazioni tecnologiche insite nei prodotti consumer. La risposta è questa nuova FX30, modello “entry” della Cinema Line che vuole essere l’anello di congiunzione tra ZV-E10 ed FX3.
Ve li ricordate i “Makers”? Erano loro il pubblico di riferimento per Sony ZV-E10: vlogger/creator che avevano bisogno di più flessibilità rispetto a ZV-1 ai quali si voleva dare un modello dal più grande sensore e dalle ottiche intercambiabili. Ma se per questo target ZV-E10 può considerarsi un punto di arrivo, per lo step successivo, per i “creator”, non può essere un vero punto di partenza. Ed eccoci nuovamente ad FX30, modello che può anche fornire un prodotto video subito pronto da condividere (come ZV-E10). Ma detta così sembra riduttivo: in realtà permette di cominciare ad entrare nel mondo del video professionale senza troppe ansie. E senza dover spendere troppo. Siamo qui di fronte ad una FX3 più leggera e con un sensore ridotto..con qualcosa in meno quindi, vero, ma anche con qualcosa in più.
Sony FX30 ha un sensore APS-C CMOS Exmor R da 26 Mpxl con 14 stop di gamma dinamica, processore Bionz XR, gamma ISO 100-3200 e Dual Base ISO (Base ISO 800/2500). Già queste sono le prime grandi differenze che la discostano da FX3 che era, in quasi tutto e per tutto, una versione Cinema Line di A7S III. Rispetto a quel modello Full Frame, in meno ci sono anche il synchro flash, l’otturatore meccanico e la raffica in modalità foto (è permesso solo lo scatto singolo in elettronico). Ma c’è qualcosa in più se vogliamo. Innanzitutto FX30 lo stesso sistema Fast Hybrid AF da 495 punti a rilevamento di fase e contrasto con riconoscimento su volto e occhi non solo di persone ma anche di animali e uccelli; inoltre ci sono Focus Map (come su A7 IV) e Breathing Compensation. Credo che la soppressione del Focus Breathe (cosa che appunto non c’è in FX6) sia una scelta obbligata dalle ottiche: solo le G Master di nuova fattura hanno infatti compensazione interna, cosa che non si trova sulla linea APS-C.
FX30 può registrare filmati in formato 4K Super 35 a 20 Mpxl (Oversampling da 6K) 10 bit 4:2:2 fino a 60 fps con un leggerissimo crop a 1.04x; sempre in 4K può arrivare anche ai 120 fps ma il crop arriva a 1.6x. Le modalità sono le classiche XAVC HS Long Gop e XAVC S e XAVC S-I All-Intra, sia in 4K che Full HD. Come su FX3 anche qui si potranno caricare fino a 16 Lut che vengono applicate non solo a display durante la registrazione ma anche in output HDMI come Picture Profile. Si potranno anche scegliere i tre Log shooting mode per principianti, intermedi e professionisti: Cine EI Quick, Flexible ISO e Cine EI.
Ultima differenza, questa operativa: l’interfaccia ricalca quella di FX6, FX9 e Venice. Nel Manin Menù, in alto, le prime due finestre saranno quelle dove verranno mostrati tutti i parametri di registrazione, dalla qualità all’audio e così via.
Esternamente hanno preso una FX3 e le hanno cambiato nomenclatura. FX30 ricalca in tutto e per tutto le forme e le dimensioni della Full Frame. Unica differenza è il peso che da 630 grammi passa a 562 grammi. Stessa anche la disposizione dei tasti. Sulla calotta superiore troviamo il grande pulsante REC, il joystick, tre pulsanti funzione per WB, ISO e Apertura e pulsante di scatto con coassiale lo slider per azionare la messa a fuoco motorizzata delle ottiche PZ.
Sul retro i restanti pulsanti funzione, il tasto fn (personalizzabile sia in modalità foto che video separatamente) e la ghiera a quattro vie. A differenza che nei corpi macchina Alpha, questa dà accesso diretto a Focus Peaking, Zebra Pattern e otturatore, una conformazione più comoda in ambito cinema. Sopra il display ON/OFF, Mode per accedere alle modalità di scatto e ripresa e Menù.
Lo slot per le schede di memoria è doppio ed ogni porta consente l’utilizzo di SD Card o CFexpress Type A. Anche la ventola di ricircolo dell’aria è la stessa, dando quindi la possibilità a tutti di registrare per tempi molto lunghi..o fino ad esaurimento schede. Permangono anche i cinque fori filettati 1/4-20 UNC (8 su FX6), che consentono di collegare facilmente gli accessori compatibili. E ovviamente la maniglia XLR (fornita in dotazione) per disporre di tre ulteriori fori filettati per il collegamento degli accessori: monitor esterni, registratori, ricevitori microfono wireless oltre ai due ingressi audio XLR/TRS 4 canali 24 bit per fruire della pulizia dell’audio digitale.
Sony FX30 solo corpo ha un prezzo di € 2300 mentre con handle XLR di € 2800. Perfetta quindi per essere un secondo o terzo corpo su un set oppure come prima scelta dato che, a parità di configurazione (quindi di ottica montata, filtri ecc), costa quasi la metà di una FX3.