AP è stata recentemente al centro di una polemica relativa all’immagine “Migrants drifting in an overcrowded boat in the Mediterranean” che ha cercato di vendere sul proprio AP Market (NFT) ma che ha dovuto cancellare: è giusto monetizzare su una tragedia?
Giovedì scorso la AP ha promosso un tweet (ora cancellato) con una clip, nel quale sponsorizzava la vendita su AP Market dell’immagine sui migranti in fuga su un barcone “Migrants drifting in an overcrowded boat in the Mediterranean”. La cosa non è passata inosservata e l’agenzia è stata sommersa dalle critiche, azioni che l’hanno convinta a far marcia indietro. “L’Associated Press ha cancellato un tweet che pubblicizzava una NFT che sicuramente sembrava molto simile a un tentativo di fare soldi con la difficile situazione dei migranti disperati”, ha scritto la scienziata comportamentale Caroline Orr Bueno su Twitter.
“È stata una scelta sbagliata per un NFT. Non è stato e non sarà messo all’asta. Anche il tweet che lo promuoveva è stato cancellato”. Ha affermato Lauren Easton, Global Director delle relazioni con i media e delle comunicazioni presso l’Associated Press. Non c’è dubbio che i fotografi e le agenzie siano sempre al centro di scelte difficili circa le immagini da scattare e pubblicare ma questa scelta ha sollevato un ulteriore interrogativo. “È giusto monetizzare dal fotogiornalismo al di là del suo contesto?”
Ciò che è sicuro è che la AP è senza fini di lucro. Come sottolineato al lancio dell’NFT Market, “tutti i fondi che raccoglierà come risultato delle vendite andranno a finanziare “il giornalismo AP imparziale”. Sostanzialmente è una diversa forma di autofinanziamento. Le cifre non sono certo segrete, la AP ha una chat aperta su Discord nella quale dialoga spesso con il pubblico. Al fotografo spetterà sempre una cifra compresa tra il 12% e il 60% in criptovaluta, il restante andrà all’agenzia.
AP Market è tuttora online, l’immagine dei migranti no.