I vincitori della SFIDA “Il soggetto al centro”
E’ interessante notare come tutti fotografi che accettano di partecipare a questa nostra Sfida stiano seguendo, ognuno a modo proprio, il percorso tipico della pratica di Street di respiro internazionale. Ricordiamo come la Street Photography sia essenzialmente una fotografia di documentazione umana e sociale; nel nostro caso le immagini si caratterizzano per un’espressione diretta (sguardo), in altri casi più velata tramite segni, tracce o effetti. Raramente la Street è composta da una sequenza, anche temporale, vive piuttosto di situazioni e momenti.
E’ una fotografia di “gente”, e in questo caso gli autori hanno concentrato la propria attenzione sul tema proposto, una composizione che fa da guida alla lettura: il soggetto al centro del fotogramma.
Le nostre indicazioni suggerivano un approccio istintivo, più spontaneo rispetto al ritratto posato, e questo è il motivo per cui non abbiamo considerato immagini che, pur tecnicamente valide, erano statiche e prive di contestualizzazione.
Quando si lavora a un progetto fotografico è importante pesare tutti gli elementi in gioco; la tecnica è importante, lo stile personale anche, ma prima occorre considerare il tema. Sotto questo punto di vista, se il fotogramma si regge su uno sguardo velato, mosso, interrotto o anche solo suggerito, ma comunque collocato “al centro” di un contesto reale e dinamico, ebbene lo abbiamo preso in considerazione per questa selezione.
Tra gli elementi compositivi ricorrenti notiamo il ricorso al bokeh, qualche imprecisione in esposizione (che sarebbe stata sanabile scattando più attentamente) e una crescente capacità di editing. Ho apprezzato che gli autori abbiano dimostrato di non tirarsi indietro davanti a scene in movimento, accettando il rischio di sbagliare, certo, ma ottenendo nel complesso buoni risultati. Bravi tutti, buone fotografie a tutti.
Eugenio Tursi
Inquadratura Street a colori! Fino a qualche anno fa un simile scatto a diaframma aperto con lunga focale avrebbe fatto gridare al miracolo, mentre oggi, assuefatti alle meraviglie dei moderni sistemi AF, non ci sembra così difficile tecnicamente! La qualità è notevole: toni caldi e ottima leggibilità, mentre il filo di mosso resta perdonabile dato che non toglie molto alla scena; il volto leggibile si stacca nettamente sul bokeh estremo del contesto.
L’immagine si arricchisce dell’espressione sorpresa del ragazzo che dà un apporto emozionale e narrativo: è perfetta per far capire l’importanza dello sguardo in un ritratto.
Formato quadrato, linee geometriche, controluce e contrasto naturale: tutto questo per far emergere al centro lo sguardo del ragazzo che, per altro, campeggia su un volto che è l’unica parte del fotogramma dotato della gamma di grigi più completa e modulata. Chi ha visitato aree rurali in Africa o in Sud America obietterà che lo scatto non è molto originale, tuttavia l’immagine interpreta perfettamente le finalità della sfida; per altro la composizione è ottima e equilibrata. Merita di essere stampata ed esposta, se siete amanti della fotografia di viaggio.
Quando si dice “lo sguardo”! Qui lo sguardo della ragazza sostiene un’immagine che, altrimenti, non avrebbe molto da offrire. Giusto ridurre all’essenziale gli elementi di attenzione: è rischioso, ma vale la pena farlo.
Il fuori fuoco e l’esposizione penalizzata da una misurazione troppo “rispettosa” dell’oscurità della scena (con le alte luci bruciate) sono dei “difetti tecnici”; di contro posso rilevare come l’azione viva sulla diagonale dell’immagine. Per quanto il taglio strettissimo sul volto della ragazza renda prioritario il suo sguardo, il taglio finisce per penalizzare il contesto; è vero che allargare l’inquadratura avrebbe introdotto elementi di disturbo, ma ci sarebbe stato un guadagno in termini di equilibrio della composizione. D’altra parte un simile sguardo avrebbe retto anche fotogramma più ampio.
L’origine di questo ‘file’ è difficile da valutare; credo si tratti della scansione di una vecchia stampa fotografica, dato che si possono vedere dei graffi, o anche di un album di vecchie fotografie dato che sull’originale vi è una porzione di pagina che per la pubblicazione ho eliminato. Ho scelto questa immagine poiché è innegabile che gli occhi al centro risaltino in modo molto evidente, bianchissimi nel tono grigio scuro del contesto.
Dato che sappiamo che i nostri sensori hanno un range dinamico limitato, perché non sfruttare questo limite per orientare le nostre immagini verso un LowKey da cui far emergere pochi elementi chiarissimi? Di certo è uno scatto che attrae.
Questo scatto ci ricorda come, spesso, la posizione migliore per il fotografo non sia quella lontana dall’azione a evitare possibili “ostacoli” alla ripresa, bensì all’interno dell’azione, accettando la presenza di possibili figure che rischiano di complicare la composizione, come nel caso di questi ragazzi che si frappongono tra il fotografo e il soggetto principale.
Ovviamente costruire una simile inquadratura richiede una scelta di fuoco ed esposizione da valutare caso per caso. In questi casi privilegiate le luci migliori, dato che il fuori fuoco le esalta in modo particolare.
Il taglio del fotogramma è stato scelto valutando opportunamente la “cornice” creata dalle figure in primo piano, nei loro costumi colorati: l’autore ha fatto sì che il fulcro dell’immagine sia al centro. Ottima la composizione, migliorabile l’esposizione.
Un tipico ritratto in stile Street, un tipo di immagine che non crea più stupore; resta il fatto che la Street costituisce una corrente di documentazione sociale in cui la gente è la vera protagonista di un racconto di vita quotidiana nel contesto delle grandi città.
Il lieve controluce, lo sguardo fisso in camera, l’espressione vivace e il bokeh dato dalla focale 210mm equivalente sono tutti aspetti che qualificano questa fotografia come un perfetto scatto di Street. L’immagine originale è in un tono seppia approssimativo che fa perdere incisività, per cui l’ho convertita in un bianconero neutro. Uno dei suoi punti di forza è la leggibilità del soggetto e il probabile colpo di flash che intravedo negli occhi della donna (catch light) rende vivo lo sguardo “di traverso” lanciato al fotografo.
Non fosse per la vetrina ‘attuale’ alle spalle del modello, questo scatto potrebbe passare per un’immagine vintage! Lo sguardo del personaggio rappresenta il vero punto di interesse. Il merito dell’autore è nell’essere riuscito a sfruttare il minimo “sfondo uniforme” del muro di mattoni per staccare il soggetto dal caos in cui è immerso. Sono tutti elementi che qualificano efficacemente l’immagine, non c’è che dire.
Il bianconero è stato “livellato” per limitare la bruciatura dei bianchi, e questo contribuisce all’aspetto vintage.
Lo scatto rammenta un po’ gli autori ‘maledetti’ della Street Photography da Parr a Wallace. Certo la declinazione non è esotica, ma l’esecuzione e il gusto ci sono tutti. Ho ritagliato leggermente i margini perché nell’originale alcuni dettagli cromatici distraevano la lettura dal centro, ed è un peccato. Fatto sta che questo personaggio, con l’ombrello e la giacca color senape, insieme alla signora vestita di celeste creano un insieme che mi piace molto: caotico, ma al tempo stesso un caos ‘voluto’. Da notare anche come l’ombrello e gli archi del portale della chiesta gotica siano concentrici e portino lo sguardo verso il centro.
Una nota: il tono caldo (forse per il bilanciamento del bianco impostato per un tempo nuvoloso) a mio parere diminuisce la forza di questo scatto, che avrei preferito fosse editato in modalità più grafica e ‘aspra’. Opinioni.
Osservando questa immagine a forte ingrandimento si capisce some l’autore non sia esattamente un cultore dell’editing conservativo… tra l’altro il volto della ragazza che emerge sullo sfondo è bruciato e un poco mosso! Eppure l’occhio si vede!
Insomma, ho scelto di pubblicare questa immagine partendo dalla considerazione che non ci sono solo le foto realizzate nel rispetto di tutti i crismi compositivi e tecnici, c’è anche dell’altro in fotografia. Questo ‘altro’ dipende dalla sensibilità del fotografo. Sotto l’aspetto tecnico avrei dovuto scartare questo fotogramma, ma sarebbe stato un peccato. Sul fronte dell’editing ho apprezzato il ritaglio, molto ben pesato nonostante la quantità degli elementi che affollano l’immagine