Alla prova sul campo la Z50 va oltre le nostre aspettative: nonostante il sensore APS-C la qualità d’immagine è molto elevata, l’autofocus valido e la praticità operativa ottima, senza dimenticare il prezzo competitivo.
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Dopo svariate prove di mirrorless di formato APS-C proposte da Fuji, Sony e Canon, completiamo il quadro con l’ultima arrivata: la Nikon Z50. Si tratta di una fotocamera che Nikon vede come l’equivalente di una reflex come la D5600 in ambito mirrorless e alcune scelte lo confermano. Tuttavia, da altri punti di vista (ergonomia, operatività, qualità) la vedo almeno pari alla D7500. Non dimentichiamo infatti che il suo sensore è imparentato con quello della D500 e anche l’operatività è di livello semi-professionale. Oppure, nel confronto con le altre mirrorless APS-C sul mercato, la vedo complessivamente superiore alla Canon EOS M6 Mark II e più vicina a una Fuji X-T3.
“In studio, la Z50 sfodera capacità professionali e devo dire che anche il 16-50mm se la cava egregiamente. In un set fotografico che avevo allestito con luci “dure” per avere un certo mood, ho scattato anche qualche ritratto e mi ha sorpreso il fuoco precisissimo e la qualità generale dello zoom standard. In questo ritratto a 43mm si contano le sopracciglia e i pori della fotomodella Tatiana Farnese.”
“Scattando più foto notturne partendo da ISO 6400 e poi scendendo senza variare tempi e diaframmi, ho ottenuto fotogrammi via via più scuri. Compensando nella stessa misura la sotto-esposizione con un sovra-sviluppo, ho riportato l’immagine a una luminosità corretta. Contrariamente a quanto succedeva con i sensori classici, questa tecnica non comporta un apprezzabile aumento del rumore, nemmeno nelle zone più scure, fino a 4 EV. Quindi possiamo dire che il sensore della Z50 si caratterizza per ottime proprietà d’invarianza ISO.”
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