Gli effetti della blacklist commerciale di Donald Trump cominciano a farsi sentire: Google, ma non solo, sospenderà i servizi con licenza proprietaria a Huawei. Questo è quanto riportato in anteprima da Reuters qualche giorno fa.
Ma successivamente Trump ha dato 3 mesi in più di tempo.
L’amministrazione Trump giovedì scorso ha aggiunto Huawei Technologies Co Ltd ad una blacklist commerciale, mettendo immediatamente in atto restrizioni che renderanno estremamente difficile per la società fare affari con controparti statunitensi, in primis con Google. I prossimi smartphone Huawei potrebbero quindi non avere i servizi di Mountain View ad eccezione della versione del sistema operativo Android disponibile tramite la licenza open source (AOSP): ad esempio app come Gmail, YouTube e Chrome, disponibili tramite il Play Store (e probabilmente anche il Play Store stesso), scompariranno dai futuri telefoni Huawei in quanto tali servizi non sono coperti dalla licenza open source e richiedono un accordo commerciale con Google. Un portavoce dell’azienda ha però cercato di gettare acqua sul fuoco, almeno per i possessori di un device Huawei prodotto precedentemente al bando di Trump: “Per gli utenti dei nostri servizi, Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti, compresi gli aggiornamenti”.
Ma non solo Google, anche Intel Corp, Qualcomm Inc, Xilinx Inc e Broadcom Inc hanno interessi condivisi con il colosso cinese delle telecomunicazioni, per cui hanno comunicato ai propri dipendenti che non forniranno software e componenti a Huawei fino a nuovo avviso.